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Il ministro della Difesa Guido Crosetto rilancia l’esigenza di rafforzare le forze di polizia e ridurre l’impiego dei militari sulle strade, avviando una riflessione sulla “fase 2” del presidio urbano.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso chiaramente che per l’operazione “Strade Sicure” è «arrivato il momento di tornare indietro», invitando a ripensare l’attuale modello di impiego dei militari sul territorio e a concentrare gli sforzi sull’incremento delle forze di polizia.

Durante la cerimonia delle Forze Armate al Comando Operativo Vertice Interforze, Crosetto ha sottolineato che l’operazione “Strade Sicure”, nata anni fa per avvicinare le forze armate ai cittadini e viceversa, ha ormai fatto il suo percorso e che ora «forse è venuto il momento di recuperare i militari al loro lavoro originario».
Il Ministro della Difesa ha anche sottolineato che l’impiego attuale di circa 6.800 militari per compiti che «potrebbero fare altri» rappresenta, a suo parere, una risorsa che vorrebbe essere meglio destinata altrove.

Il prossimo anno – ha dichiarato il Ministro  – «magari è più importante aumentare le forze di polizia e lasciare che le forze armate riprendano a fare ciò che serve in questo momento»..

L’operazione “Strade Sicure” è stata istituita nel 2008 per permettere alle forze armate italiane di collaborare con le forze di polizia nel controllo del territorio, presidio urbano e vigilanza di obiettivi sensibili. Negli anni ha svolto un ruolo consolidato nella sicurezza urbana. 

Secondo Crosetto, però, lo scenario attuale impone un cambio di passo: le forze armate devono tornare a concentrarsi sulle capacità proprie (difesa, preparazione, proiezione esterna) mentre le forze di polizia dovrebbero assumere un ruolo sempre più centrale nel presidio interno

La proposta del ministro provoca già reazioni nel panorama politico e istituzionale: da un lato viene letto come un tentativo di ridefinire le missioni interne delle forze armate, dall’altro come un richiamo alla necessità di rafforzare le forze di polizia a fronte delle crescenti esigenze di sicurezza urbana. 
In termini pratici, la riduzione dell’impiego militare nel circuito urbano potrebbe restituire risorse umane alla Difesa per altri compiti — logisticamente, diplomatici o operativi — e permettere al sistema di sicurezza interno di ristrutturarsi con un ruolo maggiormente affidato alle forze di polizia.

Con la dichiarazione di ieri, il ministro Crosetto apre formalmente a una fase evolutiva dell’operazione “Strade Sicure”: non un azzeramento delle presenze militari, ma una revisione del modello, con l’obiettivo di concentrare il ruolo delle forze armate sulle missioni principali e di affidare progressivamente alla polizia — e alle altre forze dell’ordine — il cuore del presidio urbano. Sarà interessante seguire nei prossimi mesi come sarà tradotta questa indicazione in politiche operative: numeri, tempi, modalità di transizione.

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