I gemitori chiamano i carabinieri, ma lui tenta di ucciderli con un coltello. Due militari finiscono al pronto soccorso

CREMA – Una «belva scatenata». Dopo aver afferrato un coltello da cucina, si è scagliato addosso ai due Carabinieri. E li ha colpiti con furia cieca: almeno cinque fendenti diretti al volto di un militare, poi una stoccata secca al polpaccio dell’altro.

Era letteralmente fuori di sé il giovane di origini rumene che, nel pomeriggio di sabato, ha seminato panico e sparso sangue nell’appartamento di via Stazione, a Crema, dove vive con i familiari: erano stati proprio loro a far partire la chiamata d’emergenza alla centrale operativa dell’Arma, terrorizzati dal comportamento violento del ragazzo, poco più ventenne. Praticamente coetaneo dei due militari che, poco dopo, si sono presentati alla sua porta con l’intenzione di riportarlo alla calma. Invece, dopo alcuni attimi di quiete apparente, il raptus è esploso improvviso. E la lama, vibrata con forza, è andata a segno più e più volte.

Il folle è stato bloccato e i due giovani in uniforme, feriti, sono stati immediatamente trasportati al Pronto soccorso. I medici li hanno dimessi poche ore dopo con prognosi, rispettivamente, di 25 e 15 giorni.

Ma il bollettino medico avrebbe potuto recitare ben altro. Forse i due Carabinieri se ne sono resi conto soltanto al loro ritorno a casa: il primo con una ferita vicina all’occhio e un’altra sul cuoio capelluto, che raccontano come per puro caso il coltello abbia lacerato la pelle soltanto di striscio; il secondo con una pesante medicazione alla parte inferiore della gamba, che non basta a spiegare in tutto e per tutto la gravità dello scampato pericolo.

Ora, a mente fredda, risulta evidente a tutti come quella lama avrebbe potuto ferire più crudele e più a fondo. Quel che è certo è che i due Carabinieri si sono difesi con grande determinazione: hanno reagito con prontezza allo scoppio di follia e hanno saputo mantenere il sangue freddo durante l’assalto. Pochi secondi, ma terribili. Con il coraggio e la lucidità determinanti nell’indirizzare la sorte verso un epilogo favorevole.

Intanto il giovane aggressore, dopo essere stato bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ha trascorso le scorse ore nella cella di sicurezza della caserma dei Carabinieri.

 Oggi verrà processato per direttissima. Nel frattempo gli uomini dell’Arma si sono occupati di effettuare i rilievi nell’abitazione dove sono volate le coltellate. Se la ricostruzione dei fatti è ormai chiara, resta da capire che cosa abbia innescato quella violenza inconsulta che ha reso il giovane rumeno una «belva scatenata»: proprio così lo hanno definito i Carabinieri che hanno ascoltato il racconto dei due feriti. I militari, entrambi di stanza a Montodine da un paio d’anni, non sono stati contattati soltanto dai colleghi, ma hanno ricevuto messaggi di solidarietà e di elogio anche da numerosi esponenti delle istituzioni territoriali.

Perché la loro vicenda da brividi ha scosso l’intera comunità e ha colpito al cuore sia le Forze dell’Ordine che i rappresentanti degli organi amministrativi della provincia. Per ora, ovviamente, il loro unico pensiero dovrà essere quello di riprendersi alla svelta. Tanto dalle ferite quanto dallo shock. In caserma sono già tutti pronti ad accoglierli a braccia aperte.

FONTE laprovinciacr.it

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