La neo Ministra della Difesa Elisabetta Trenta sembra essere molto ricercata nel mondo delle divise .Alcuni generali in pensione infatti, in un articolo comparso su formiche.net. la esortano ad intraprendere alcune azioni in tema di difesa nazionale, altri invece mettono in dubbio perfino la sua preparazione militare. La Ministra intanto non replica e va per la sua strada, seguendo il programma del Governo .
La Ministra secondo i generali in quiescenza , deve assolutamente proseguire il lavoro previsto dal libro bianco voluto dalla Pinotti . Nel memoriale non vi è alcun riferimento al programma 5Stelle/Lega, cosi come non vi è alcun accenno a forme di sindacalizzazione delle FFAA cosi come disposto dalla consulta. In un piccolo estratto dell’articolo si legge testualmente :
In verità questi “consigli” vengono esternati col massimo rispetto per l’istituzione che la Trenta è chiamata a svolgere, specie se paragonati all’attacco gratuito partecipato dal Generale della Folgore Bertolini (in pensione) sul portale del Primatonazionale. L’ex alto ufficiale accusa la Ministra di non essersi guadagnata le stellette militari sul campo. Molto duro nei commenti, il generale si lascia andare a frasi del tipo: “Poi ce li ritroviamo candidati addirittura a ministri della Difesa come questa signorina, accampanando chissà quali esperienze, continuando: Esperienze ridicole ma che in in un’attualità ridicola come l’attuale sembrano serie“, “Povere Forze Armate. Povera Italia. Continua ↓
Eppure se analizziamo il curriculum della neo ministra, ci rendiamo conto di avere a che fare con una persona molto preparata, sia in ambito militare che in ambito civile. Analista nei temi della difesa e della sicurezza, Capitano della riserva selezionata dell’Esercito , Laurea in Scienze Politiche con indirizzo economico alla Sapienza di Roma, un Master in International development presso Stoa-Scuola di Management e un ulteriore Master in Intelligence and Security alla Link Campus University, e non è tutto, leggi il curriculum completo cliccando QUI
La redazione di NSM