Non ha la fine la scia di violenza e sangue che caratterizza ormai da molto tempo il mondo delle carceri, con alcuni detenuti particolarmente aggressivi ed arroganti che scagliano la loro violenza contro gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria.
L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è avvenuto giovedì nel carcere di Vigevano.
Ne da notizia Alfonso GRECO, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE:
“E’ successo che una detenuta, già responsabile domenica di un grave episodio avendo bruciato il materasso della sua cella e perciò causando l’invio al Pronto soccorso di due Agenti per intossicazione, è andata ieri in escandescenza dopo alcune cure sanitarie ed ha colpito alla cieca le poliziotte che cercavano di tranquillizzarla.
Contiamo 7 poliziotte contuse, alle quali va tutta la nostra solidarietà: una poliziotta, in particolare, ha avuto una prognosi di 15 giorni per distorsione rachide cervicale mentre altre sono state 3 costrette all’uso del collare, mentre le altre, con danni più lievi, sono state mandate a casa con alcuni giorni di prognosi.
E’ ora di dire basta!”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà e parole di apprezzamento le poliziotte ferite e contuse a Vigevano:
“Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato”.
Il SAPPE ricorda di essere sceso più volte in piazza proprio per chiedere tutele ai poliziotti penitenziari, manifestazioni culminate in quella di Roma dello scorso 14 ottobre 2020 insieme ai rappresentanti della altre Forze di Polizia: ”Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico.
Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio.
Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno. Siamo scesi in piazza tutti insieme per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali, Parole poche, fatti tanti, e le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria continuano. E questo è grave e inaccettabile!”.
Roma, 4 dicembre 2020
Con cortese preghiera di diffusione e pubblicazione
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE
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