Ultimo ottiene giustizia al Tar Lazio. Avrà di nuovo la scorta!

La revoca della scorta al capitano “Ultimo” da parte dell’ UCIS ( Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza del Personale) sanciva una mancanza di particolari segnali di concreto pericolo per la vita dell’ufficiale. Secondo i dirigenti dell’UCIS , la protezione era stata revocata perché il colonnello dei carabinieri non correva più un grave rischio.

L’ufficiale dell’Arma ha chiesto e ottenuto la revoca di tale decisione presso il Tar, che evidentemente non considera la mafia meno virulenta di qualche anno fa. Sergio de Caprio, in una intervista andata in onda in un servizio de “Le Iene” aveva espressamente dichiarato di sentirsi minacciato e che avrebbe potuto essere giustiziato da un momento all’altro.

Nelle vicinanze della sua abitazione era stata incendiata un’ auto ed altre tre erano andate a fuoco nei pressi del luogo dove si è svolta l’intervista. Potrebbe essere un caso – aveva sostenuto Ultimo – non è che tutti sanno chi sono . Lo stesso UCIS aveva ricondotto i gesti a dinamiche illegali tra cittadini extracomunitari. Ma Sia Ultimo che Giulio Golia non erano affatto convinti che le dinamiche fossero riconducibili alla comune criminalità.




La scorta gli è stata riassegnata grazie ad una sospensione cautelare del Tar Lazio. L’avvocato di Sergio de Caprio,  Antonino Galletti, ha così commentato la notizia: “Ancora una volta il Tar di Roma accoglie le nostre ragioni, addirittura in sede d’urgenza ,  ulteriore testimonianza del fatto che il colonnello De Caprio tuttora vive in una condizione di pericolo concreto ed attuale. Non ci risulta che la mafia sia stata ancora sconfitta e chi si è battuto a lungo contro di essa sacrificando la propria libertà e mettendo a rischio la vita ha diritto di essere tutelato dallo Stato”

Intanto la petizione on-line ha superato le 80mila adesioni. La mafia – sia apprende dal comunicato che avvia la petizione – prima ti lascia solo, e poi ti uccide. Evidentemente i Superiori del Colonnello De Caprio, che lo vogliono dietro ad una scrivania, demansionato, dequalificato e senza giusta tutela, non lo ritengono un bersaglio facile. Ma qui siamo di fronte a colui che ha arrestato un pericoloso latitante esponente di Cosa Nostra. E non solo. Qui il LINK per aderire alla petizione e leggere il comunicato integrale.

Di seguito la video-intervista del “Le Iene”



Dall’arresto di Riina fino alle polemiche per la mancata perquisizione del covo del boss di Cosa nostra, l’intervista di Giulio Golia a Ultimo: “Ogni giorno penso che potrei essere ucciso, e ogni giorno sono pronto” Per guardare il video,clicca QUI




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