TURNI H12 FORCE PROTECTION: IL SIAM NON MOLLA E SCRIVE AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA.

Il SIAM torna a dare voce al malcontento dei colleghi impiegati nei servizi armati di 12 ore. Questa volta con una pec indirizzata al Capo di Stato Maggiore della Difesa, accompagnata da una dettagliata documentazione tecnico-giuridica, per esprimere la crescente preoccupazione in merito ai turni di servizio armato h12.

La recente riorganizzazione dei turni nei servizi armati, che ha introdotto turni di 12 ore consecutive in sostituzione dei precedenti di 24 ore, ha generato numerose segnalazioni di ripercussioni negative sul benessere e sulla sicurezza del personale. Inoltre, tale modifica ha creato una marcata disparità di trattamento tra le diverse Forze Armate e all’interno dell’ Aeronautica Militare, in cui persistono servizi armati e non armati su turni di 24 ore.

Pur non mettendo in discussione le ragioni tecnico-operative alla base della riorganizzazione, il SIAM evidenzia come, a un anno dal riassetto dei turni, siano emerse problematiche significative per il personale di guardia, tra cui l’aumento del pendolarismo e dei relativi costi di viaggio e rischi su strada, turni di lavoro disagevoli da cui la necessità di alloggiare in caserma (a pagamento) per il periodo destinato al recupero psico-fisico tra un turno e l’altro ed ulteriori spese per il vitto. In aggiunta, il personale impiegato di fatto in turnazioni continuative, ma non considerato “turnista”, subisce penalizzazioni anche dal punto di vista economico in quanto non vengono riconosciute l’ indennità di turno, il compenso in denaro per lavoro straordinario ed il giorno di recupero festività o non lavorativo quando il servizio termina in tali giornate, pur avendo svolto 8/9 ore lavorative (come nel caso di servizio notturno tra un giorno feriale e uno festivo).

Per di più, sempre più spesso, pervengono segnalazioni su problematiche inerenti alla gestione del Compenso Forfettario d’Impiego (CFI) per il personale impiegato in turni continuativi di guardia che, dal punto di vista normativo, si trova in una posizione di svantaggio rispetto ai colleghi che hanno la stessa categoria e specialità ma non sono impiegati in turnazioni regolari.

Il SIAM ha richiesto un intervento dei vertici militari che tenga adeguatamente conto della normativa vigente, sia nazionale che europea, sull’orario di lavoro del personale militare, e che preveda un confronto aperto con le organizzazioni sindacali.

L’obiettivo è il ripristino dei turni di 24 ore e l’elaborazione di una normativa chiara e specifica per il personale impiegato sistematicamente nei servizi armati, che bilanci le esigenze operative dell’Aeronautica Militare con la tutela della salute, della sicurezza e della vita familiare del personale.

Il SIAM auspica una valutazione attenta delle questioni sollevate e una risposta costruttiva da parte delle Autorità competenti, nell’interesse del personale e dell’efficienza del servizio di Force Protection.

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