Soldatessa ferita al poligono: Mia madre e mia sorella hanno perso il lavoro per stare con me

Era il lontano 12 giugno 2018 quando una soldatessa della Folgore rimase gravemente ferita da un colpo di mortaio esploso durante un’esercitazione nel poligono di Carpegna.

Oggi Vanessa Malerbi, 30 anni, non indossa più la divisa ed è impiegata come civile nell’Esercito italiano.Nel tribunale di Urbino è in corso il processo che vede coinvolti parecchi militari.L’accusa è di “lesioni personali colpose gravissime, in violazione delle norme per la prevenzione di infortuni sul lavoro, con concorso di cause”.

Da quanto riporta il “Corriere Adriatico”, i giudici stanno cercando di comprendere le motivazioni  per le quali l’autoambulanza, quel 12 giugno, si trovasse in una posizione diversa dal solito, ovvero nella parte estrema del cono o dell’area di sparo, quando  usualmente veniva posizionate alle spalle dei pezzi d’artiglieria. Durante il processo, inoltre, si è parlato anche di mortaio fuori traiettoria, di cono di sgombero e altri dettagli tecnici che stanno impegnando parecchi avvocati nel corso di questi anni.

L’incidente costò alla giovane donna la perdita parziale di udito e vista. Il primo dei tanti interventi chirurgici che subì durò ben 5 ore. Intervistata da Eugenio Gulini per il Corriere Adriatico, la Malerbi ha confermato di «aver perso vista e udito dal lato destro e di avere difficoltà nella masticazione.

Era la prima volta che l’ambulanza si posizionava in quel punto, altre volte, in altre esercitazioni, ero dietro il tiro dei mortai. Ho chiesto il perchè ma quelle erano le indicazioni.

Dopo l‘incidente – ha dichiarato l’ex soldatessa – mi sono sottoposta ad un intervento maxillo – facciale delicato, le schegge mi danno ancora problemi e potrebbero darli in futuro. Ho cominciato a masticare piano solo da poco tempo. Ho un drenaggio all’interno dell’orecchio destro (ho subito due interventi).

Sono stata risarcita? Di 28mila euro da parte del Ministero della Difesa e delle spese per visite varie che prima pago e poi chiedo il rimborso, però, mi è già stato detto, verranno tra breve sospesi. In questo momento? Svolgo un ruolo civile all’interno dell’esercito. Mia madre e mia sorella? Per seguirmi e stare accanto a me hanno perso entrambe il lavoro.

La casa in cui vivo, suddivisa in due appartamenti sovrastanti, è stata modificata per permettermi di vivere nel primo piano perchè non riesco a fare le scale. Ora? Non riesco a dormire di notte, penso sempre all’incidente e ho attacchi di ansia»

 

 

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