Come annunciato, ieri c’è stato l’incontro in Funzione Pubblica per la ripresa del contratto per il personale del comparto Difesa Sicurezza e soccorso pubblico.
Per il SIAMO Esercito erano presenti nell’occasione il Presidente Nazionale Amministrativo Vittorio Coppola e il Segretario Nazionale nord-ovest Ivano Comaroli.
In apertura dell’incontro il dirigente della Funzione Pubblica ha illustrato alcune importanti novità emerse durante il periodo estivo.
Tra queste, la più rilevante è l’accoglimento delle richieste del nostro Sindacato in merito alle risorse contrattuali non più destinate al rinnovo dei distacchi e permessi, con un risparmio di oltre 23 milioni di euro, garantendo così, che i fondi destinati a questi provvedimenti non pesino in alcun modo sulle tasche del personale.
Il SIAMO Esercito ha ribadito fin da subito la necessità di sciogliere alcune pregiudiziali poste fin dal primo incontro in particolar modo su aumenti, previdenza, forfettizzazione del lavoro e genitorialità.
Durante questo incontro la nostra voce si è unita al coro della quasi totalità delle sigle sindacali, che hanno primariamente richiesto un confronto diretto con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Necessario far quindi presente che attualmente, il parametro economico rimane fissato a 195 euro, con importi netti che si aggirano intorno alle 80 Euro di aumento per i gradi più bassi. Il SIAMO Esercito ha ribadito la pregiudiziale e richiesto un ulteriore sforzo al Governo per portare questo importo ad almeno 100 euro netti a partire dal personale Graduato.
Sebbene ci sia stata un’apertura parziale verso questa proposta, va notato che l’attuale legge di bilancio in discussione non prevede ancora nulla di concreto in merito.
Durante l’incontro il Presidente Nazionale Amministrativo Vittorio Coppola ha quindi esposto con chiarezza la posizione del siamo esercito riguardo alla forfettizzazione dei compensi, chiedendo con forza l’abolizione del CFG (Compenso Forfettario di Guardia) e del CFI (Compenso Forfettario di Impiego).
Non possiamo più accettare che un militare possa lavorare per 3 Euro l’ora. È ora di dare un forte segnale al personale al servizio del Nostro Paese. La nostra delegazione ha poi sottolineato la necessità di importanti riforme per tutelare e assistere il nostro personale e le loro famiglie con norme che possano garantire un maggiore equilibri tra vita e lavoro, dando un segnale importante verso una maggior tutela della genitorialità.
Importate infine che il Governo si impegni fin da subito ad avviare in tempi ristrettissimi i tavoli sulla previdenza dedicata per il personale militare, considerata anche questa una condizione imprescindibile per la firma del contratto.
La Funzione Pubblica ha preso atto delle nostre richieste, impegnandosi sin da subito a fornirci aggiornamenti in merito alle pregiudiziali poste a premessa e alla oramai necessità impellente di incontrare quanto prima il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.