Un nuovo inquietante episodio coinvolge uno dei detenuti del carcere milanese di Bollate, classificato “a trattamento avanzato”.
“Dopo l’evasione del detenuto che, dopo avere ucciso una collega di lavoro, si è lanciato dal Duomo di Milano e quella di una detenuta ammessa al lavoro all’esterno che non ha fatto rientro in carcere al temine dell’attività, un nuovo grave episodio si è verificato a Bollate”, denuncia Matteo Savino, vicesegretario regionale per la Lombardia di Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Ieri mattina è stato infatti dimesso un detenuto di 50 anni che la sera prima era stato invitato, con rito immediato, in ospedale per aver assunto cocaina in reparto infermeria”. “Quel che è avvenuto è davvero sconcertante”, evidenzia il sindacalista, che rimarca come quella che si presenta, specie sui media, della Casa di reclusione di Bollate è una realtà diversa dalla realtà.
Aggiunge Donato Capece, segretario generale del SAPPE:
“Siamo curiosi di vedere se, anche questa volta, ci sarà chi tenterà di sminuire la grave tensione subìta ancora una volta dai poliziotti penitenziari, come sempre in prima linea a gestire – per altro con grande professionalità – questi continui eventi critici, conseguenza anche dell’eccessiva tolleranza verso chi dovrebbe scontare una pena con responsabilità e non mettendo a soqquadro l’ordine e la sicurezza”.
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE