Il sottosegretario Rossi alla Camera: «Compenseremo il rientro degli spagnoli»
Sarà più numeroso e più robusto il contingente italiano in Afghanistan in questi ultimi mesi del 2015: ciò a causa della recrudescenza dell’offensiva talebana e della necessità di proseguire la missione di addestramento in una adeguata cornice di sicurezza, dopo che i militari spagnoli che svolgevano compiti di “Force protection” se ne sono andati. Lo ha annunciato in aula, a Montecitorio, il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, il quale ha anche spiegato che il Governo sta valutando se e come proseguire nell’impegno militare: una valutazione fatta insieme agli Alleati e che poi verrà sottoposta al Parlamento.
Il punto sulla situazione in Afghanistan – dove secondo gli ultimi dati sono circa 750 i militari italiani schierati, una sessantina a Kabul ed il resto nel quartier generale di Herat, nell’ovest – è stato fatto dal rappresentante del Governo in risposta ad un’interpellanza dei deputati di Alternativa Libera che – dopo aver ricordato come l’avanzata talebana sia sempre più incisiva, anche nell’area a guida italiana – chiedevano al Governo se non fosse necessario ritirare il contingente «a fronte di un mancato incremento dello stesso che consenta ai nostri uomini di operare in sicurezza».
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