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Il Consiglio di Stato reintegra il carabiniere che colpì mamma e figlia nel tentativo di fermare i ladri

Accolto l’appello presentato al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale Militare e l’ordinanza del Tar che di fatto avevano condannato inesorabilmente un maresciallo dei carabinieri facendogli perdere il posto di lavoro.

Il militare, due anni e mezzo fa, in via Federico Ozanam, nel tentativo di fermare dei banditi in fuga , con un proiettile esploso colpì madre e figlia che viaggiavano in motorino.

Entrambe le donne furono centrate alla spalla sinistra.  Furono medicate al San Camillo e dimesse. Il militare, fu sanzionato dall’Arma con una consegna di servizio e congedato. Oggi il Consiglio di Stato lo ha riammesso in servizio. Di seguito le dichiarazioni dell’avvocato Giorgio Carta ad Adnkronos:

“Gioisco come avvocato, ma ancor più come cittadino e carabiniere in congedo. Con l’ordinanza in esame – commenta all’Adnkronos l’avvocato Giorgio Carta – il Consiglio di Stato ha riammesso in servizio un servitore dello Stato a cui il tribunale militare aveva riconosciuto l’uso legittimo delle armi e il cui assalitore era stato condannato anche in appello per tentato omicidio nei suoi confronti.

Specie in questo momento storico, le forze dell’ordine devono essere rassicurate di avere uno Stato dietro che li supporta quando rischiano la vita nell’interesse di tutti. Le donne e gli uomini in divisa devono potersi difendere e, se del caso, anche utilizzare le armi in dotazione per ripristinare l’ordine e la legalità. Questa è una vittoria di tutti i poliziotti e militari onesti che quotidianamente montano di servizio per proteggerci”.

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