Dipendente dell’ Aeronautica Militare uccide moglie e figlia, poi si suicida

Una strage senza un’ apparente motivazione ha scosso la città di Orvieto e tutta l’ Aeronautica Militare. Gli inquirenti in queste ore stanno cercando di ricostruire le vicende familiari e risalire alle eventuali motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto del genere.

C. C., 66 anni, impiegato presso la caserma  dell’Aeronautica Militare Nino Bixio di Orvieto, ha prima ucciso la moglie di 66 anni, poi la figlia 34enne, infine ha rivolto il fucile contro di se ed ha esploso l’ultimo colpo fatale. I carabinieri di Orvieto hanno trovato i tre corpi ognuno in stanze diverse. Nessuno dei vicini pare si fosse accorto di nulla.



È stato il fratello dell’uomo ad insospettirsi e ad avvisare i carabinieri, poiché non riusciva a mettersi in contatto con lui. Si è recato nella caserma dei carabinieri poco prima della mezzanotte e ha convinto gli uomini dell’arma a fare irruzione.

Quando i carabinieri sono entrati nell’abitazione hanno trovato i tre corpi ormai privi di vita. Dai primi rilievi sarebbe emerso che l’uomo alcune ore prima aveva ucciso la moglie e la figlia, cogliendole di sorpresa e sparandogli in pino volto, in seguito si è suicidato.

Forte lo sgomento del personale in forza alla caserma dell’Aeronautica Militare Nino Bixio di Orvieto. Nessuno dei familiari e dei conoscenti riesce a spiegarsi un gesto del genere. L’uomo era ormai prossimo alla pensione. Il fucile col quale ha compiuto la strage era regolarmente posseduto. Per ora l’ipotesi più probabile è il “raptus di follia”.





 
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