Si ricorra al personale militare in ausiliaria
In questi giorni viviamo la drammatica recrudescenza dell’epidemia da Covid-19. La nostra nazione, la regione dell’Umbria e anche il nostro territorio comunale sono investiti da un importante numero di casi che impongono il rigoroso rispetto delle ben note misure di protezione.
L’amministrazione comunale di Todi come di consueto, si è fatta trovare pronta a supportare i cittadini, così come accaduto del resto nella prima fase dell’epidemia. La nostra protezione civile, coordinata dal COC ed in piena sinergia con le strutture comunali, non ha mai cessato di operare. I numeri che pure sono in evoluzione e che stiamo attentamente monitorando disegnano una situazione nella nostra città sensibilmente migliore di quella riportata negli altri comuni dell’Umbria.
La proporzione tra numero di abitanti e positivi indica una media regionale dello 0,70%, mentre la media nel nostro comune si attesta sullo 0,26%. Questi dati non devono farci abbassare la guardia ma devono spingerci a comportamenti sempre più virtuosi che possano aiutarci a contenere l’espandere del contagio.
Nella fase estiva di quiescenza della pandemia, si è probabilmente persa l’occasione di costruire un adeguato e poderoso sistema di tracciamento che oggi, con questo elevato numero di contagiati, avrebbe consentito un controllo più incisivo, capillare ed efficace.
In questo particolare momento, dove a causa dell’elevatissimo numero di contagiati, sembrerebbe essere saltato a livello nazionale l’intero sistema di tracciamento, risulta fondamentale un’intervento rapido che assicuri il potenziamento delle strutture attuali di tracciamento con personale qualificato e con esperienza organizzativo-gestionale.
A tale scopo si potrebbe ricorrere al personale militare che annualmente transita dal “servizio permanente” alla posizione di ausiliaria (5 anni successivi alla cessazione del servizio attivo). Questo personale già formato, abituato a lavorare in team e quasi sempre proveniente da esperienze importanti nella gestione di situazioni di crisi potrebbe rappresentare una valida “task force” da schierare in tempi rapidissimi e senza, o quasi, necessità di formazione specifica.
Le regioni e le USL potrebbero utilizzare immediatamente queste risorse per potenziare le strutture di tracciamento, la normativa che regola la posizione di “ausiliaria” prevede peraltro la possibilità di impiego di detto personale anche da parte di altre amministrazioni dello Stato o amministrazioni locali, previa richiesta alla Direzione Generale Personale Militare senza emanazione di bandi o concorsi.
Trattandosi inoltre di personale “a disposizione” e quindi già retribuito dal Ministero della Difesa, non comporterebbe ulteriori oneri di spesa da parte delle amministrazioni che lo impiega. Si tratta di alcune migliaia di persone a livello nazionale che rappresenterebbero in questo frangente una preziosissima risorsa da mettere in campo.
In questi tempi di straordinaria difficoltà ritengo che si debbano mettere in atto soluzioni tempestive ed efficaci per poter rispondere in maniera forte all’emergenza che aspetta
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