26 novembre 2024 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo
Con questo articolo si evidenzia, innanzitutto, confermata l’ipotesi che gli aumenti contrattuali saranno anticipati in busta paga rispetto al passato, come segnalato in un precedente articolo pubblicato l’8 ottobre 2024, in quanto in legge di bilancio sono state già stanziate le risorse per il contratto 2025-2027.
Anzi, si è andati anche oltre perché sono state assegnate anche le risorse relative al rinnovo del triennio 2028-2030. Un cambiamento epocale che rivoluzionerà l’iter dei rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego, con maggiori benefici per i lavoratori statali che sono stati delineati nell’articolo pubblicato il 28 ottobre 2024 relativamente al personale del Comparto Difesa.
Essere a conoscenza degli adeguamenti dei prossimi 6 anni di contrattazione, garantiti da risorse già messe a bilancio con la manovra di prossima approvazione, facilita anche la simulazione dei trattamenti di quiescenza potenzialmente conseguibili, in particolare ai fini della valutazione tra il trattamento di ausiliaria e quello, in alternativa, calcolato col c.d. moltiplicatore. Pur ribadendo che la valutazione sulla scelta tra i due diversi benefici va fatta su ogni singolo caso, sapere quali saranno gli adeguamenti contrattuali che in ausiliaria vengono riconosciuti al 50%, permette di simulare con maggiore attendibilità quale sarà il trattamento vitalizio al termine dei 5 anni.
La forbice tra i due trattamenti varia da caso a caso, ma si può tranquillamente affermare che per la stragrande maggioranza del personale, collocato in ausiliaria al 60° anno di età, la pensione al termine in tale posizione è più conveniente e la differenza potrebbe essere maggiore della stima fatta all’atto del congedo che fino a ieri era possibile fare solo con gli elementi certi al momento della simulazione.
Con l’articolo pubblicato il 28 ottobre 2024, analizzando le risorse assegnate per il contratto 2025-2027 ed esaminando quanto descritto in merito nella relazione tecnica che accompagna la legge di bilancio, si è stimato quello che potrebbe essere l’aumento del triennio. Con lo stesso procedimento si è provveduto a valutare anche quello del triennio 2028-2030 Pertanto, sulla base della stima degli aggiornamenti stipendiali del quinquennio successivo al congedamento, si è simulato il trattamento di quiescenza col c.d. moltiplicatore e quello vitalizio al termine dell’ausiliaria di un 1° Lgt. arruolato il 10/03/1986 che cesserà dal servizio per limite di età da gennaio 2025, con e senza gli aumenti contrattuali del personale in servizio nei 5 anni di permanenza in ausiliaria.
Infine, si precisa che la forbice tra i due trattamenti diminuisce nel caso di collocamento in ausiliaria con 40 anni di servizio effettivo, in proporzione agli anni mancanti al limite di età alla data di cessazione. Più semplicemente, maggiore è l’arco temporale tra l’età alla cessazione e il limite di età, più la forbice diminuisce