Aresta: La riforma dello Strumento Militare va rivista. Previsioni non più rispondenti alla realtà

Il Deputato dei 5 Stelle  Giovanni Aresta mira a rivedere la legge 244/12, ovvero la legge che nel dicembre del 2012 volle a tutti i costi il Ministro della Difesa Ammiraglio Di Paola.

La famigerata “Riforma dello Strumento militare” tendeva ad ottenere una drastica riduzione del personale ultracinquantenne in favore di un aumento della tecnologia militare e dell’acquisizione di nuovi sistemi di difesa.

Purtroppo, come spesso accade, la politica non tiene mai conto del costante e repentino aumento dell’età anagrafica del personale “militare .

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L’età media delle forze armate italiane probabilmente è la più alta d’Europa insieme a quelle della Germania, che però godono di veri sindacati all’interno delle installazioni militari e di un sistema previdenziale d’eccellenza.

DIFESA – ARESTA (M5S) : “RIVEDERE PREVISIONI LEGGE 244/2012”

“Mai come oggi, è necessaria una profonda revisione dello strumento militare, in particolare di alcune previsioni non più rispondenti alla realtà, della legge 244 del 2012.

Occorre affrontare la grande questione della componente del personale militare e civile della Difesa che secondo quelle previsioni doveva essere fortemente ridimensionato. Serve invece al Paese e alla nostra comunità uno strumento realmente spendibile in contesti estremamente sofisticati e ad alto contrasto militare – contesti che la pandemia da COVID 19 ha reso molto più probabili.

La progressiva diminuzione del personale sta rendendo sempre più difficile assolvere a compiti diversi e nuovi rispetto al passato.”

Lo ha affermato Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S in Commissione Difesa della Camera, intervenendo in videoconferenza ad un incontro organizzato dalla III commissione consiliare del Comune di La Spezia sul destino dell’Arsenale e della Base navale della città ligure.

“Siamo convinti – ha proseguito Aresta – che la problematica vada affrontata al più presto. Correttivi alla Legge 244 del 2012 che necessitano, secondo quanto si evince dallo stesso comunicato emesso a fine della riunione del Consiglio Supremo della Difesa del 27 ottobre scorso, di rettifiche in relazione al ‘mutato contesto di riferimento’ e non solo di una traslazione dei tempi di attuazione.”

“La questione del personale riguarda anche e soprattutto il comparto civile – ha precisato Aresta – essendo improponibile una riduzione delle dotazioni organiche del personale civile della difesa dalle attuali 30.000 a 20.000 unità, da conseguire entro l’anno 2024.

Adesso ci stiamo impegnando affinché già con la legge di Bilancio, si vada al potenziamento, dopo che ciò è già avvenuto con l’assunzione di 315 tecnici civili all’Arsenale di Taranto, del personale civile della Difesa in servizio presso gli Arsenali militari marittimi di Augusta, Brindisi e La Spezia, in ragione della particolare urgenza che si riscontra in tali realtà relativamente alla carenza di organico e dell’invecchiamento stesso dell’età media del personale impiegato.”

“Questo mancato turn-over, in special modo di personale tecnico – ha concluso Aresta- incide inesorabilmente sul mantenimento delle capacità di supporto alla Marina Militare ora che questa Forza Armata è chiamata ad assolvere nuovi e più gravosi compiti. “


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