ALTA TENSIONE NEL CARCERE DI ENNA, EVASIONE LAMPO DI UN DETENUTO: LA DENUNCIA DEL SAPPE

Evasione lampo nel carcere di Enna da parte di un detenuto straniero, che ha approfittato della concitazione per un incendio nella struttura detentiva ennese provocato da un altro ristretto.

L’uomo è però stato bloccato dal personale di Polizia penitenziaria dopo rapide ricerche. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Nazionale della Sicilia Calogero Navarra:

Il detenuto era stato condotto in un’area comune con altri ristretti dopo che uno di questi, anch’egli straniero, aveva provocato un incendio nel carcere ennese. L’uomo ha scavalcato i passeggi ma il personale di Polizia penitenziaria si è subito messo sulle sue tracce e l’ha catturato poco dopo”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia: 

“E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere quasi 20mila.

Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia’.

Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili”.

Anche la Segreteria Nazionale della Sicilia parteciperà alla manifestazione che il SAPPE – insieme al SAP della Polizia di Stato, Sim Carabinieri, Sim Guardia di Finanza, Conapo Vigili del Fuoco, e Libertà e Sicurezza Polizia di Stato Les – terrà a Roma in Piazza del Popolo il prossimo 14 ottobre 2020, alle ore 10

Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico. Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio.

Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno. Scenderemo in piazza tutti insieme per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi  e rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.

Roma, 6 ottobre 2020

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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