«Cosa evidenziano le immagini delle scorse settimane, in cui carabinieri e poliziotti vengono malmenati da pregiudicati a Locorotondo, Rutigliano, Taranto, Rimini e Trento?
Possiamo semplificarne il significato generale indicando due realtà della società italiana ovverosia una società che si sta degradando e i continui attacchi alla legittimità delle Istituzioni. E queste realtà, purtroppo, sono interconnesse tra loro».
A dichiararlo sono il Segretario Generale Nazionale Aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) Michele Capece e il Segretario Generale Vicario della Regione Puglia- Natalino Leobono.
«Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un progressivo deterioramento del tessuto sociale. Questo fenomeno ha contribuito all’aumento della criminalità, all’erosione della fiducia nelle istituzioni e al peggioramento della qualità della vita nelle nostre comunità.
Anche quando le leggi esistono, la loro applicazione è spesso disomogenea e inefficace. A questo va aggiunto anche che, molte volte, le forze dell’ordine non dispongono delle risorse necessarie per far fronte alle molteplici forme di criminalità o atteggiamenti comunque di coloro che non rispettano la proprietà pubblica e privata, causando non solo danni legati al decoro urbano ma anche di tipo socio-economico.
La percezione dell’impunità tende a favorire, quindi, un aumento dei reati, sia contro la persona che contro il patrimonio. Negli ultimi anni gli attacchi hanno riguardato e riguardano direttamente la sovranità dello Stato, poiché rivolti, con una escalation preoccupante, verso gli appartenenti alle Forze dell’Ordine che lo rappresentano sul territorio.
Escalation che continua a prosperare grazie alla mancanza di una risposta istituzionale efficace.
Per NSC – aggiungono Capece e Leobono – è fondamentale il principio per il quale, se gli operatori di polizia devono garantire sicurezza sociale, devono essere messi nella condizione di operare in sicurezza, tutelati e sicuri di poter attuare le procedure necessarie a garantire il rispetto delle leggi.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri continua a lavorare su delle proposte concrete e utili al miglioramento di queste condizioni, oramai necessarie e non più procrastinabili, considerando i continui episodi di aggressione degli ultimi tempi.
Bisogna capire che è necessario un cambio di passo in tal senso. Gli operatori di polizia – concludono i due dirigenti – devono poter contare sul supporto dello Stato e questo si applica anche ristabilendo il principio di responsabilità».