Il SIAM intende dare voce alle esigenze di riconoscimento professionale e di sviluppo di carriera dei Graduati, ritenendo fondamentale un ripensamento delle attuali dinamiche di progressione e valorizzazione.
Sono trascorsi trent’anni da quando il D.Lgs. 196/95 ha istituito la figura del Volontario in Servizio Permanente (VSP). È ora di fare una seria riflessione sulle prospettive di carriera.
Per diventare Graduato, si affronta un percorso tutt’altro che agevole. Si entra in Aeronautica come Volontario del ruolo Truppa superando piu’ di un concorso pubblico; si prestano anni di servizio in ferma prefissata, caratterizzati da penalizzazioni lavorative ed economiche, per poi partecipare ad un ulteriore concorso interno e accedere al servizio permanente. Anni di impiego statale da precari che devono essere riscattati a spese del militare per essere riconosciuti nel Trattamento di Fine Servizio.
La progressione di carriera per i Graduati si basa poi su avanzamenti di grado per anzianità, previo giudizio di idoneità. Tuttavia, i Graduati arrivano ad attendere anche fino a due anni per ricevere la promozione al grado superiore (a differenza della tempestiva decretazione per gli Ufficiali), subendo un danno economico a causa della corresponsione degli arretrati maturati. Questo incremento del reddito e dell’ISEE può infatti compromettere il riconoscimento di eventuali agevolazioni statali.
La dinamica di avanzamento per anzianità porta i VSP a rivestire il grado apicale di Primo Graduato e la qualifica di Graduato Aiutante con circa vent’anni di servizio ancora da svolgere prima del pensionamento.
Di conseguenza, personale altamente qualificato, con competenze consolidate negli anni, continua ad operare senza ulteriori prospettive di crescita verticale, ricevendo, tra l’altro, un unico aggiornamento professionale in prossimità del congedo.
In merito al riconoscimento dell’anzianità di servizio, un Graduato con venticinque anni di servizio riceve la croce d’argento con stelletta come massima onorificienza prevista per il ruolo, mentre alle categorie superiori viene riconosciuta la croce d’oro ai venticinque anni e un’altra d’oro con stelletta ai quaranta.
Gli anni di servizio di un Graduato hanno forse un valore inferiore?
Questa distinzione appare discriminatoria, considerando il ruolo cruciale che questi professionisti svolgono nel garantire l’operatività quotidiana della Forza Armata. Non è tutto. Il personale Graduato viene anche escluso dalla possibilità di ricevere la cd. “Medaglia Mauriziana” non potendo richiedere, con istanza di parte, il riconoscimento dei 10 lustri, poichè la circolare applicativa prevede il calcolo delle maggiorazioni dei periodi di servizio utili per il raggiungimento dei cinquanta anni a partire dalla nomina a Sergente.
In sostanza, per garantire un equo riconoscimento dell’anzianità di servizio, andrebbero modificate le norme vigenti in materia di decorazioni e onorificenze.
La demotivazione e la mortificazione, generate da un sistema di avanzamento e di riconoscimento percepito come limitante, potrebbero trovare uno sbocco nei concorsi interni per Sergente, Maresciallo o Ufficiale dei ruoli speciali.
Tuttavia, questa opportunità si trasforma spesso in un difficile dilemma: affrontare l’ennesima selezione con la spada di Damocle di un trasferimento geografico lontano dagli affetti e dalle radici familiari. Non a caso, molti Graduati, spesso ai vertici delle graduatorie dei corsi VSP e impiegati nelle proprie regioni d’origine, scelgono di rimanere nel loro ruolo.
Il SIAM ritiene che sarebbe risolutivo indire concorsi interni per titoli per Sottufficiali (Sergenti e Marescialli) che offrano la possibilità di scegliere se essere reimpiegati o meno.
Questa opzione consentirebbe di valorizzare l’esperienza professionale di ogni militare senza necessariamente destabilizzare e sradicare intere famiglie.
Oltre a cio’, urge un nuovo sistema di riordino delle carriere, con apertura dei ruoli e avanzamento per anzianità, che consenta di valorizzare in particolare gli anni di servizio, la professionalità acquisita e i titoli di studio e merito posseduti.
In ultimo, altra nota dolente, è l’incertezza sull’istituto dell’ausiliaria, quando a termine carriera sopraggiunge il momento del congedo. Sussistono dubbi sull’applicazione dell’art. 992 del D.Lgs. n.66/2010 (COM) per il personale del ruolo Graduati, che ad oggi non ha ancora raggiunto i requisiti richiesti per il collocamento in ausiliaria ed è escluso dall’art. 2229 del COM.
Il SIAM continuerà a dare voce ai Graduati in ogni sede opportuna, per promuovere un sistema di carriera più funzionale e gratificante.
In particolare, il SIAM si dichiara disponibile ad un confronto costruttivo con la politica ed i vertici militari sul tema del riordino delle carriere, questione cruciale per il futuro di tutto il personale dell’Aeronautica Militare e della stessa Forza Armata.
Come ha evidenziato lo stesso Capo di Stato Maggiore dell’ A.M. Gen. di S.A. Antonio Conserva nel suo discorso di insediamento, è necessario offrire la possibilita’ di crescita professionale, minimizzando l’impatto dei provvedimenti di impiego sulla vita familiare.
È tempo che il contributo fondamentale dei Graduati sia riconosciuto e che venga garantita la piena realizzazione professionale, nel rispetto della loro dedizione e del loro impegno al servizio del Paese.
SIAM – Ufficio Stampa