Contrariamente a quanto disposto dal D.Lgs 165/2001 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) un militare dell’Aeronautica, in servizio al nord, aveva messo in piedi un giro d’affari sulla compravendita di giochi di magia, pellet e in un’occasione anche di un’automobile.
È quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura Militare e svolte in collaborazione con la gerarchia militare e la Guardia di Finanza che ha ricostruito, visitando i conti correnti bancari e postali del militare, l’attività commerciale illecita, denunciandolo alla procura militare di Verona per truffa aggravata e continuata nei confronti della forza armata.
Si stima un guadagno di 570mila euro, quindi è stata interessata anche la Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia per il recupero dei compensi guadagnati dalle prestazioni svolte senza autorizzazione.
La vicenda, resa nota da svariati organi di stampa, ha l’obiettivo di tutelare l’imprenditoria regolare contrastando la concorrenza sleale e a supportare le Amministrazioni pubbliche nella repressione di comportamenti illeciti tra i dipendenti statali.