“Si tratta di un’importante ratifica sull’assistenza spirituale alle Forze Armate, una norma che Vaticano ed esercito aspettavano da tempo.
La nuova disciplina prevede che i cappellani curino la celebrazione dei riti liturgici e la formazione cristiana del nostro esercito ma, allo stesso tempo, non potranno esercitare poteri di comando o direzione, né avere poteri di amministrazione.
Non porteranno armi e, di regola, indosseranno l’abito ecclesiastico, salvo situazioni speciali nelle quali sia necessario indossare la divisa”.
Lo dichiarano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle Giovanni Luca Aresta e Iolanda Di Stasio, rispettivamente capigruppo delle commissioni Difesa ed Esteri, i quali hanno avuto mandato di relatori per riferire favorevolmente all’Aula.
“Nel testo dell’Accordo bilaterale tra Vaticano e Forze Armate, composto da 14 articoli, vengono regolate – aggiungono – le modalità e le forme di avanzamento dei cappellani militari, oltre che il loro rapporto di impiego e il relativo trattamento economico e previdenziale.
In particolare, la progressione economica, a partire dal livello di assimilazione al grado di sottotenente di complemento, è ulteriormente ridotta rispetto a quella degli ufficiali in servizio permanente effettivo e viene limitato a non più di dieci unità l’accesso al grado di tenente colonnello”, concludono.
MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione
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