E’ stato proprio Patantuono a chiamare la pattuglia. Probabilmente tramava la vendetta da qualche giorno. Ha fatto un cenno e i due carabinieri si sono avvicinati, il maresciallo Vincenzo Di Gennaro quindi ha abbassato il finestrino e l’uomo ha iniziato a sparare, fino a quando il caricatore si è completamente svuotato .
Poi ha tentato di entrare nell’auto aggrappandosi allo sportello, probabilmente per prendere le pistole , ma l’auto ha svoltato a sinistra ed è caduto.
Questo è quanto emerso nella spiegazione fornita dal Procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro. Un omicidio senza senso l’ha definito. Vaccaro si è detto convinto che ciò che colpisce nel caso è
“l’atteggiamento culturale che porta a reagire dei controlli e a sparare contro lo Stato: tutto questo esprime un livello di avversione verso lo Stato. In questa mentalità ci vedo il collegamento con la criminalità organizzata”.
“Mi ha sorpreso la compostezza della signora Stefania – a continuato il procuratore- compagna del maresciallo ucciso. Ha avuto un dolore profondo ma molto composto”.
La compagna del maresciallo, Stefania Gualano, in una intervista rilasciata a Leggo, ha rivelato che stavano per sposarsi: “Avevamo costruito una casa e stavamo progettando il matrimonio. Pero’ gia’ convivevano e ci volevamo molto bene” . “Era un bravissimo ragazzo, era veramente in gamba. Sorrideva sempre, anche quando aveva difficoltà. Bisogna andare sempre avanti, diceva. C’erano i momenti in cui era giù di morale, però lui andava avanti perché diceva che la vita continua. Bisogna lottare e andare avanti”.
Il pregiudicato Giuseppe Papantuono, “nei giorni scorsi era stato fermato dai carabinieri e perquisito. Al primo controllo gli furono rinvenute alcune dosi di cocaina, nel secondo controllo invece fu trovato in possesso di un coltello. Una volta condotto in caserma, fu sottoposto ad ulteriore controllo e poi rilasciato . Sembra che proprio in quel frangente abbia detto, in maniera generica, “Ve la farò pagare”.
L’altro carabiniere che era in auto con Di Gennaro, ha solo 23 anni ed è rimasto ferito all’addome, fortunatamente in maniera non preoccupante. Dopo la sparatoria, malgrado le ferite è riuscito a trasportare il collega alla piùvicina postazione del 118, ma purtroppo il Maresciallo Maggiore Vincenzo Di Gennaro era già morto. Lo ha reso noto il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia , colonnello Marco Aquilio, spiegando:
“il carabiniere Pasquale Casertano, nonostante la giovane età, ha avuto prontezza di riflessi: benché ferito, aveva un proiettile conficcato a pochi centimetri dall’aorta, ha trovato la forza di partire con la macchina, raggiungere la guardia medica e prestare il suo soccorso al maresciallo fino a quando non sono intervenuti gli aiuti”.