USMIA CARABINIERI SU AGGRESSIONI ALLE FORZE DELL’ORDINE: FORSE IL VENTO STA CAMBIANDO!

“Alle Forze dell’Ordine, sinora è stata riservata la “presunzione di colpevolezza” anziché quella di innocenza sancita dall’art. 27 della Costituzione Italiana, ma è giunto il momento di restituire fiducia e dignità al personale in uniforme, con regole chiare e tutele adeguate. Anche il Comandante Generale dell’Arma, Salvatore Luongo, attraverso una lettera ha espresso parole di apprezzamento, massima fiducia e vicinanza, ringraziando tutte le donne e gli uomini Carabinieri che – in Italia e all’estero – svolgono incessantemente il loro prezioso servizio al fianco del cittadino con abnegazione, onore, coraggio e profondo senso di giustizia. Ha inoltre sottolineato che la risposta migliore, anche a inopinati commenti apparsi ingiustamente su alcuni organi d’informazione, è la nostra professionalità.

Con questa premessa, il Segretario Generale Carmine Caforio, a nome di USMIA Carabinieri, ribadisce l’urgenza, sempre più pressante, di un intervento legislativo che possa contrastare concretamente le continue aggressioni ai danni delle Forze dell’Ordine e arginare il dilagare di fenomeni criminali. Questi fenomeni manifestano il picco della loro più insidiosa pericolosità con azioni sovversive di massa, devastazioni, violenze di genere e repulsione verso il rispetto delle regole e delle tradizioni della nostra Patria, minando la sicurezza sociale e alimentando una percezione d’impunità sempre più diffusa.

“Basta pagare di tasca nostra e basta indietreggiare! Contro la violenza pugno duro, regole chiare e certezza della pena!” Con queste parole Caforio augura che “il vento stia realmente cambiando”, rinnovando gratitudine al Ministro della Difesa Guido Crosetto per aver proposto al Comandante Generale dell’Arma, in linea con quanto già auspicato dalla Premier Giorgia Meloni, l’attribuzione di un encomio solenne al Comandante della Stazione Carabinieri di Villa Verucchio. Il sottufficiale, la notte di Capodanno, ha agito con coraggio e determinazione, aprendo il fuoco su un pericoloso criminale che, dopo aver accoltellato quattro persone, continuava nella sua furia omicida.

Il segnale del Governo è ancor più rilevante alla luce della richiesta della Premier di sollevare lo stesso sottufficiale da tutte le spese legali. Un gesto che denota attenzione e sensibilità verso chi, nell’adempimento del dovere, si ritrova sotto inchiesta, ma che al contempo porta alla luce l’attuale divario tra principi teorici e garanzie reali.

La recente tragedia che ha coinvolto il giovane Ramy, avvenuta a seguito di un violento schianto mentre si trovava a bordo di uno scooter condotto da un amico nel maldestro tentativo di sottrarsi a un controllo dei Carabinieri, ha riacceso i riflettori sull’operato delle Forze dell’Ordine. Vale la pena ricordare – sottolinea Caforio – che il video, su cui si stanno accanendo i detrattori, è stato messo a disposizione della Magistratura dagli stessi operatori tramite una dashcam privata. “Uomini e donne in uniforme che continuano a rischiare la vita in servizio pur consapevoli che, qualora accada un evento non voluto, per loro inizierà un “calvario” mediatico e giudiziario interminabile.

Ciò nonostante, riaffiorano puntualmente “improvvisati giuristi” – purtroppo, a volte appoggiati anche da autorevoli figure politiche – che, avvalendosi indiscriminatamente della forza mediatica della rete, diffondono valutazioni scriteriate basate su notizie distorte reperite in rete ed enfatizzate ad hoc, lasciando trapelare interessi ben diversi da quelli strettamente legati alla Giustizia.

Affermazioni in grado di fomentare gli animi di chi non rispetta le leggi, confondere i cittadini e disorientare chi rappresenta lo Stato sul territorio. Comportamenti che innescano una psicosi collettiva, paralizzando le Forze dell’Ordine e snaturando quei tratti distintivi – come iniziativa, passione e ardimento – che hanno sempre caratterizzato l’agire di chi difende il cittadino e che oggi, per alcuni, sono considerati “il problema”.

Caforio, replicando a questi signori, dichiara: “Lasciamo giudicare alla Magistratura – unica Autorità garante della Giustizia – e, soprattutto, prima di esprimere valutazioni infondate contro un appartenente alle Forze dell’Ordine, magari da dietro una scrivania, al riparo da rischi e responsabilità, e senza aver mai “toccato il fango con le mani”, provate, per una volta, a mettervi nei panni di quegli uomini e quelle donne che, con indosso le loro divise – spesso imbrattate di sangue ed “infangate” da sputi –, in pochi istanti concitati e in un vortice di forti emozioni, adrenalina, paure e grandi responsabilità, hanno il dovere di decidere qual è l’azione più giusta da adottare per tutelare la propria e l’altrui incolumità, impedendo che il reato venga portato a ulteriori conseguenze – Art. 55 Cpp”.

“Se questo è il risultato che “lor signori” intendono ottenere, fingendo di ignorare che dietro a chi si sottrae a un legittimo controllo di polizia potrebbe nascondersi un potenziale terrorista, un rapitore, un soggetto armato, uno stupratore, un ricercato o un latitante, e “se il vento non cambia presto”, ci state riuscendo con il vostro manuale di pronto intervento:

  • Non inseguire i malviventi, ma rileva solo il numero di targa del mezzo in fuga;
  • Indietreggia in caso di minaccia;
  • Evita di reagire, anche se aggredito;
  • Mantieni le distanze da violenti e autolesionisti;
  • Non usare la forza contro gruppi sovversivi e vandali;
  • Evita l’uso delle armi: un colpo legittimo può comportare gravi conseguenze;
  • Spera che un soggetto in stato di alterazione psicofisica non muoia durante l’immobilizzazione.

“Con questi accorgimenti, non incorrerai mai in procedimenti penali, disciplinari o mediatici; la tua carriera scorrerà liscia e nessuno metterà in ginocchio la tua famiglia”. Le dichiarazioni di Caforio – forti e dirette – non sono solo l’espressione del pensiero più diffuso tra le Forze di Polizia, ma anche di tanti cittadini per bene che finalmente hanno capito che tali conseguenze sono frutto di una politica che, negli ultimi 20 anni, si è dimostrata cieca e sorda.

La stessa politica che, adottando falso buonismo sul tema dell’immigrazione, ha abbandonato la nostra Patria nelle mani di “invasori”, ben diversi dai cittadini stranieri onesti e lavoratori che hanno contribuito ad arricchire la nostra terra, meritando accoglienza, aiuti e massimo rispetto.

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