I tornado si schiantarono per un equivoco”. Le carte dell’inchiesta-I familiari si oppongono

I legali dei familiari dei quattro piloti morti nello schianto hanno già annunciato che si opporranno alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta da parte della Procura ed alcuni di loro hanno già depositato la relativa documentazione presso la cancelleria del Tribunale ascolano. “Una decisione, quella della magistratura ascolana, che non possiamo accettare perché, nell’escludere la responsabilità degli ufficiali a terra, fa sostanzialmente ricondurre l’incidente aereo alla semplice fatalità – ha detto all’ANSA l’avv. Negri -. Tanto più che la Procura, prendendo questa decisione e’ andata contro quanto affermato dai suoi periti che avevano colto invece importanti dubbi sull’operato degli ufficiali della base di Ghedi. Dubbi che continuiamo ad avere anche noi“.

Ma entriamo nel dettaglio, vediamo la ricostruzione della vicenda  proposta dal portale Tiscali, secondo la quale la procura ha chiesto l’archiviazione della vicenda.

di Giuseppe Caporale e Enzo Beretta

“Un equivoco organizzativo”, “carenze informative fornite agli equipaggi”, con cinque tentativi di contattare la torre di controllo di Brindisi prima dello schianto. No, nessuna responsabilità, fu solo un “errore” dei piloti.

Si nascondono due tesi contrapposte nella carte relative alla conclusione delle indagini della Procura di Ascoli per la tragedia dei due tornado che due anni fa si schiantarono in volo a ridosso di un centro abitato nelle Marche.

 Da un lato le accuse dei consulenti incaricati dalla Procura, dall’altro la difesa dei militari che, comunque, dopo la tragedia – come emerge dalle carte processuali – hanno cambiato il protocollo organizzativo e il sistema di informazione ai piloti.

A morire nel disastro aereo furono due equipaggi: il Capitano Pilota Alessandro Dotto e Capitano Navigatore Giuseppe Palminteri per l’aeromobile “Freccia 11”; Capitano Pilota Mariangela Valentini e Capitano Navigatore Paolo Piero Franzese per l’aeromobile “Freccia 21”. Ora le carte dell’inchiesta sono finite nell’ufficio del giudice per le indagini preliminari con una richiesta di archiviazione.

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