Ad oltre dieci anni dall’inizio dell’operazione “Strade Sicure”, la Commissione Difesa della Camera dei Deputati, ha approvato all’unanimità l’avvio di una indagine conoscitiva sulle condizioni del personale militare impiegato nell’operazione, con l’obiettivo di tracciare un bilancio dei servizi svolti in 38 città del territorio italiano da parte delle nostre Forze Armate.
“Strade Sicure” nasce con la legge n.125 del 24 luglio 2008, come sostegno alla pubblica sicurezza, consentendo l’impiego del personale delle Forze Armate italiane nell’ambito di contrasto alla criminalità.
“La citata operazione – si legge nel deliberato approvato dalla Commissione- mette a disposizione dei prefetti di alcune province italiane un contingente di personale delle Forze Armate per finalità di tutela dell’ordine pubblico, per il contrasto alla microcriminalità e per la vigilanza dei siti e obiettivi ritenuti sensibili”.
Attualmente risultano impiegati nell’operazione “Strade Sicure” circa 7.000 militari in gran parte appartenenti all’Esercito Italiano.
DI seguito il testo integrale:
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE CONDIZIONI DEL PERSONALE MILITARE IMPIEGATO NELL’OPERAZIONE «STRADE SICURE»
Premessa
A oltre dieci anni dall’inizio dell’operazione denominata «Strade sicure», si ritiene opportuno che la Commissione Difesa avvii un’indagine conoscitiva sulle condizioni del personale militare impiegato in detta operazione, per tracciare, nei limiti delle proprie competenze, un bilancio dei servizi svolti in 38 città del territorio italiano da parte del personale militare.
È opportuno ricordare che l’operazione Strade Sicure è un’operazione di sostegno alla pubblica sicurezza avviata in Italia nel 2008 – durante il Governo Berlusconi IV – con la legge n. 125 del 24 luglio 2008, che ha consentito l’impiego del personale delle Forze armate italiane nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità. La citata operazione, infatti, mette a disposizione dei prefetti di alcune province italiane un contingente di personale delle Forze armate per finalità di tutela dell’ordine pubblico, per il contrasto alla microcriminalità e per la vigilanza di siti e obiettivi ritenuti sensibili.
Inizialmente, il personale impiegato nell’operazione apparteneva all’Esercito italiano (2600 unità), alla Marina (220 unità), all’Aeronautica (80 unità) e ai carabinieri (100 unità), per un massimo 3.000 unità, aumentati di 1.250 unità in seguito alla proroga del 2009 che ha disposto anche un incremento del numero di città in cui dispiegare tale personale.
Attualmente, risultano impiegati nell’Operazione «Strade Sicure» circa 7.000 militari (in gran parte appartenenti all’Esercito Italiano), che garantiscono una presenza capillare sul territorio nazionale, contribuendo fattivamente alla realizzazione di un ambiente più sicuro.
Tra i principali interventi si ricordano quelli svolti a L’Aquila in seguito al terremoto del 2009, in Val di Susa per la sicurezza dei cantieri TAV, a Napoli e a Caserta per l’emergenza nella «Terra dei Fuochi» legata al contrasto dei reati ambientali, a Milano per l’EXPO 2015, evento di portata e risonanza mondiale. Sono tutte situazioni e vicende nelle quali i militari hanno contribuito a garantire la sicurezza interna dell’area interessata oltre a quella dei principali snodi di collegamento.
Di rilievo sono stati inoltre gli interventi effettuati durante lo svolgimento del Giubileo straordinario della Misericordia (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016), quelli in seguito al sisma che ha colpito il centro Italia che ha profondamente provato le province di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia e Macerata, infine gli interventi di supporto al terremoto che ha interessato l’Isola di Ischia (NA) in data 21 agosto 2017.
Finalità dell’indagine conoscitiva e programma delle audizioni e missioni
Lo scopo dell’indagine è quello di verificare le condizioni lavorative dei militari impiegati, sia a livello fisico che psicologico, al fine di migliorare, dove possibile, le modalità con cui il personale impiegato nell’Operazione presta le relative attività.
L’indagine – che potrà prevedere anche lo svolgimento di alcune missioni nel territorio italiano – dovrà essere articolata in una serie di audizioni, anche di soggetti stranieri, da svolgersi per questi ultimi (e ove possibile) mediante il ricorso a strumenti in videoconferenza.
In particolare si prevede di audire i seguenti soggetti:
il Ministro della Difesa o Sottosegretari di Stato della Difesa;
il Capo di stato maggiore della Difesa e i Capi di stato maggiore delle singole Forze armate, nonché il Comandante dell’Arma dei Carabinieri;
un rappresentante del Comando operativo delle forze terrestri, rappresentanti dei Comandanti delle forze operative/comando tattico, rappresentanti dei comandanti di raggruppamento provenienti dall’area nord, centro, sud e isole;
i delegati della rappresentanza militare COCER/COIR/COBAR dell’Esercito, dell’Aeronautica militare, della Marina militare e dell’Arma dei carabinieri;
istituti di ricerca qualificati ed esperti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;
associazioni ed esperti qualificati nel campo psicologico.
Durata dell’indagine conoscitiva
La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro il 31 ottobre 2019.
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