Sondrio, 3 settembre 2017 – «Sono disperato, se la direzione non cambia idea sono in mezzo ad una strada». L’assistente Lorenzo Saccucci è l’agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Sondrio che più è preoccupato per l’ordine di servizio della direttrice Stefania Mussio che, di fatto, sfratta il personale dalla caserma.
La direttrice, infatti, ha intimato agli agenti che pernottavano in caserma, cinque in tutto tra la “camerata” ad uso gratuito e le stanze a pagamento, di sgomberare gli alloggi. Il motivo? La necessità di rivedere le modalità di pernottamento all’interno della Casa circondariale.
Così, venerdì notte in tre si sono ritrovati a dover dormire nelle loro auto, e hanno scelto di farlo in divisa, fuori dal carcere, per dare un segno tangibile di quello che stava loro accadendo. Tra loro Lorenzo Saccucci non c’era, tornato nel suo paese in Lazio per un intervento chirurgico. C’erano, invece, Domenico Fabbri, Alfonso Ruggiero e Pasquale Scognamiglio, la cui situazione non è drammatica come quella dell’assistente Saccucci, ma che comunque si sono trovati “sfrattati” da un giorno all’altro.
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