AGGRESSIONI CAPOTRENO. ROMANO (SIULP): “VICINANZA AL PERSONALE DELLE FERROVIE. IMPUNITA’ INACCETTABILI. IL GOVERNO INTERVENGA CON LEGGE AD HOC PER LE HELPING PROFESSION”
Solo nell’ultimo mese sono decine i casi di aggressione a personale delle Ferrovie dello Stato. Dal regionale Fabriano-Ancona, al treno Milano-Bergamo; la scorsa settimana a Roma, dapprima la frattura del polso di un capotreno, fino al treno Roma-Fiumicino, con sei persone che hanno malmenato con calci e pugni il controllore. Danni a cose e soprattutto a persone, con la tangibile impressione che si possa arrivare nel breve a situazioni ben peggiori.
Ha fatto scalpore soprattutto l’ultima di tali aggressioni, che ha tirato in ballo personale della Polizia di Fiumicino. Le sei persone che hanno aggredito come un branco incontrollabile il povero controllore, una volta giunti a Fiumicino, sono stati identificati e denunciati a piede libero dai poliziotti in servizio nello scalo romano, i quali non hanno potuto far altro che lasciarli poi liberi di partire per le loro vacanze:
“Esprimo vicinanza al personale delle Ferrovie e mi permetto di intervenire in un settore che non è quello della Polizia di Stato ma che ha però molti punti in comuni con il nostro lavoro – sottolinea Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori di Polizia – I dati parlano di una aggressione ogni 3 ore per tutti i lavoratori che vestono una divisa. Parlo di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, ma il dato si innalza vertiginosamente se allarghiamo il campo anche alle helping profession, e si arriva ad un aggressione ogni pochi minuti, se consideriamo operatori sanitari, scolastici e personale in servizio sui treni. Numeri inaccettabili, com’è inaccettabile lasciare impuniti determinati comportamenti. Lascia sgomenti pensare che i sei scalmanati che sono stati fermati a Fiumicino, siano poi tranquillamente partiti per le loro vacanze, ma la legge questo ci permette. Anzi con la riforma Cartabria, se il controllore non denuncia, è inutile anche identificarli”.
“Da anni il SIULP sta richiamando l’attenzione dei Governi, sulla necessità di intervenire con una norma ad hoc per la tutela dell’helping profession. Professioni che oggi registrano sempre maggiori sofferenze per la grave carenza di personale, il tutto amplificato dalla riforma Cartabia.
E il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio perché la malvivenza ha maturato la certezza dell’impunità, e oggi continuano a delinquere e a malmenare anche davanti a dei poliziotti, perché sanno che non gli succede nulla. Ci aspettiamo che il Governo intervenga – conclude Felice Romano – prima che ci scappi la tragedia irreparabile”.