ROMA (RM) – Il S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari – esprime tutta la sua preoccupazione per il rapporto pubblicato dall’OSCE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Secondo tale rapporto sull’impiego, infatti, i dati italiani risultano ancora negativi rispetto al resto d’Europa e ciò desta ancor più preoccupazione in relazione alle esigue risorse stanziate per i tanto sospirati aumenti stipendiali che, oltre ad arrivare in nettissimo ritardo, appaiono assolutamente non commisurati con il reale aumento del costo della vita.
Secondo tale rapporto “i salari reali stanno crescendo in tutti i paesi OCSE, ma nella metà di essi sono ancora inferiori ai livelli del 2021, prima dell’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia.
L’Italia ha registrato il calo più significativo dei salari reali tra tutte le principali economie dell’OCSE.
Nonostante un aumento relativamente consistente nell’ultimo anno, all’inizio del 2025 i salari reali erano ancora inferiori del 7,5% rispetto all’inizio del 2021. Il rinnovo dei principali contratti collettivi nell’ultimo anno ha portato ad aumenti salariali negoziati superiori al solito.
Tuttavia, questi non sono sufficienti a compensare completamente il potere d’acquisto causato dall’aumento dell’inflazione. La percentuale degli aumenti dei salari nei prossimi due anni rimarrà modesta.
Con aumenti di 2,6% nel 2025 e 2,2% nel 2026 che sono nettamente inferiori a quelli degli altri Paesi”. Alla luce di ciò, il “nuovo contratto” appare l’ennesimo compromesso al ribasso e ci si chiede anche quanto ancora bisognerà attendere per la corresponsione del F.E.S.I. e quali ulteriori sorprese esso potrà regalarci!
Inoltre, in considerazione del probabile futuro incremento al 3,5% della percentuale del P.I.L. da destinare al comparto Difesa, il S.U.M. – Sindacato Unico del Militari – chiede a gran voce al Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, che quota parte delle nuove risorse vengano destinate per consentire una vita dignitosa ai nostri colleghi, con particolare riferimento all’incremento delle risorse da impiegarsi per la formazione del personale, ad aumenti stipendiali realmente adeguati e in linea con quanto anche rilevato dall’OSCE, alla revisione della politica alloggiativa in ambito Difesa e, da ultimo, all’implementazione della previdenza dedicata.
Il S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari – a tal riguardo, sulla scia delle iniziative già intraprese, sta già lavorando per far pervenire allo Stato Maggiore della Difesa e allo Stato Maggiore dell’Esercito le proprie proposte in merito, nell’ottica del miglioramento delle condizioni di vita del personale militare e civile dell’Amministrazione Difesa.
S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari