https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/05941&ramo=CAMERA&leg=18

Servitù militari in Sardegna. La Corda interroga il Ministro della Difesa Guerini

Lo scorso 9 giugno 2020, la deputata Emanuela Corda,  parlamentare dei 5 Stelle e membro della Commissione Difesa, nota alle cronache militari per la biblica questione della legge sulle  “Associazioni sindacali in ambito militare”,  ha interrogato il Ministro della difesa circa la situazione delle Servitù Militari della regione Sardegna.

Di seguito l’interrogazione integrale.

Da almeno un decennio, attraverso la stipulazione di diversi protocolli d’intesa tra la regione autonoma della Sardegna e il Ministero della difesa, è stato avviato il processo di riduzione del carico di servitù militari gravanti sull’isola al fine di ridurre le limitazioni derivanti dall’utilizzo del territorio per finalità connesse alla Difesa e consentire una migliore fruizione dello stesso da parte dei cittadini;

il 10 novembre 2006 è stato siglato l’accordo per la riorganizzazione della presenza militare sull’isola cui ha fatto seguito l’intesa del marzo 2007, con i quali è stata pianificata una razionalizzazione e riorganizzazione delle infrastrutture militari sul territorio regionale ed il contestuale trasferimento alla regione Sardegna dei beni che il Ministero della difesa ha riconosciuto non più funzionali alle proprie esigenze istituzionali;

nel medesimo ambito si inquadra il Protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e la regione autonoma della Sardegna, del 18 dicembre 2017, per il coordinamento delle attività militari presenti nel territorio della regione, nel quale sono fissati, tra le misure di riequilibrio ed armonizzazione, in termini di riduzione quantitativa e qualitativa della presenza militare, in tempi certi e modalità definite, la sospensione delle attività a fuoco presso i poligoni sardi nel periodo estivo, la cessione di varie spiagge e caserme, il riavvio dei processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa, a partire dagli accordi regione Sardegna-Ministero della difesa e Agenzia del demanio del 7 marzo 2008;

da ultimo, il Protocollo d’Intesa del 2019 che prosegue nella direzione del riequilibrio e l’armonizzazione delle diverse esigenza delle parti interessate e con il quale per la prima volta si è giunti alla riduzione dello spazio assegnato alla Difesa con la cessione, attesa da oltre quarant’anni, della spiaggia di Porto Tramatzu a Teulada;

si ricorda che la Sardegna è la regione con la più alta percentuale di servitù militari presenti sull’intero territorio italiano. Pertanto, da sempre sussiste la necessità di ridurre le limitazioni derivanti dall’utilizzo del territorio per finalità connesse alla Difesa e restituire, al contempo, queste zone che si qualificano come una possibile fonte di reddito per l’economia regionale, offrendo opportunità di crescita sia sul piano ambientale che turistico, industriale e commerciale –:

quali sia il numero complessivo delle servitù militari che gravano ancora sul territorio della regione Sardegna, quali siano le aree interessate, quante infrastrutture militari siano presenti nella regione Sardegna e il numero complessivo dei dipendenti della Difesa impiegati in tali zone.
(4-05941)

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