Scrive ad Esercito Amico – Maresciallo finisce sotto processo

Ancora una volta a finire sotto i riflettori è il servizio Esercito Amico, proposto ai militari per  contribuire a migliorare la qualità della vita in Forza Armata, ma utilizzato forse per altri scopi. Infatti, malgrado il servizio specifichi chiaramente la garanzia dell’anonimato di chi chiama, a volte si instaurano procedimenti disciplinari per gli argomenti trattati.



Eppure il portale messo a disposizione dall’ Esercito italiano (clicca QUI) non sembra avvisare l’utenza che eventuali argomenti non graditi saranno posti in visione alla catena gerarchica, valutati, ed eventualmente potranno causare l’instaurazione di un procedimento disciplinare per l’eventuale irrogazione di alcuni giorni di consegna:

​​Esercito Amico 0647358300 Il numero dedicato a migliorare la qualità della vita in Forza Armata con il contributo della tua esperienza è attivo nei seguenti orari:

dalle 09.00 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 15.30, dal lunedì al giovedì;
dalle ore 09.00 alle ore 11.00, il venerdì.
E’ garantito l’anonimato per chi chiama.



Forse alcuni di voi ricorderanno la vicenda relativa ad un Caporal Maggiore che nel 2017 fu punito con tre giorni di consegna per essersi permesso di contattare  “ESERCITO AMICO”, al fine di poter dare il proprio contributo su come migliorare la qualità della vita in servizio nel proprio reparto. In quel caso,  D.B. , Caporal Maggiore in servizio presso il Reggimento Savoia Cavalleria (3°) ritenne opportuno avvisare  del mancato utilizzo della sopra giubba in pieno inverno, ma si ritrovò con una notifica di avvio di procedimento disciplinare conclusosi con una punizione di tre giorni di Consegna, in pratica rimanendo 72 ore consecutive in caserma. Questo causò l’indignazione dei 5 Stelle, all’epoca all’opposizione, e l’Onorevole Gianluca Rizzo, oggi presidente della Commissione Difesa alla Camera, presentò una interrogazione parlamentare all’ allora Ministro della Difesa, Roberta Pinotti .

L’ultima vicenda relativa al portale ESERCITO AMICO riguarda un Maresciallo dell’ Esercito,  Luca Tartaglione, Primo Luogotenente e delegato Cobar nel suo reparto. Un suo conoscente ha voluto segnalarci la paradossale vicenda e noi ve la proponiamo.

Il Maresciallo Tartaglione, a circa un anno dalla pensione,  ha voluto esporre un proprio pensiero  scrivendo una e-mail all’indirizzo istituzionale di ESERCITO AMICO, nella profonda convinzione di agire nell’anonimato garantito dal portale,  e con il solo intento di utilizzare uno strumento “dedicato a migliorare la qualità della vita in Forza Armata , ma questo potrebbe costargli molto caro.



Evidentemente la materia trattata non è stata particolarmente gradita, infatti nella mail vi sarebbero consigli sull’ applicazione della circolare IMC” ( Indice di Massa Corporea).  La e_mail PEC, oltre a non aver mantenuto l’anonimato previsto, pare sia stata inoltrata su tutta la linea di comando e posta alla visione di un numero indefinito di lettori, fino ad originare un avvio di procedimento disciplinare di rigore con l’accusa di : comportamento gravemente lesivo del prestigio o della reputazione delle Forze Armate o del Corpo di appartenenza;

E l’anonimato? La Privacy? Cosa potrà mai aver scritto di cosi compromettente? Non ci resta che rimanere in attesa dell’esito di questa vicenda…

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