Rebibbia, ci risiamo! Detenuto aggredisce e ferisce poliziotti penitenziari

REBIBBIA, ANCORA VIOLENZE NEL CARCERE ROMANO: POLIZIOTTI AGGREDITI E FERITI DA UN DETENUTO PSICHIATRICO. SAPPE: “BASTA! E’ EMERGENZA DETENUTI CON PROBLEMI PSICHIATRICI”

Ennesima giornata di sangue e violenza nel carcere romano di Rebibbia, dove ieri due poliziotti sono stati aggrediti e feriti da un detenuto. Spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria:

Il carcere romano di Rebibbia è interessato a lavori per ristrutturare alcune Sezioni e fare spazio a 50 arrestati attualmente ristretti in altri penitenziari e quindi, nella mattinata di ieri, sono iniziati gli spostamenti da un Reparto ad un altro di alcuni ristretti.

Questo detenuto psichiatrico, tra l’altro già noto per le sue intemperanze, forse avendo sentito o intuito degli spostamenti, ha iniziato a sbattere sul blindo e, una volta attirata l’attenzione dei poliziotti, ha riferito di sentirsi poco bene. Accompagnato, nella locale infermeria, ha incrociato un gruppo di detenuti che stavano per essere trasferiti al Reparto G9 e con in quali in precedenza aveva creato una sorta di sodalizio”.

E lì, spiega Capece, l’uomo ha iniziato a dare in escandescenza “e a vagare per tutto il Reparto infermeria, pretendendo di essere trasferito nella stessa Sezione dei predetti detenuti. Visto che, ormai, non era più controllabile, si è provveduto a far sostare il detenuto presso il reparto G6 (il reparto infermeria). 

 Tuttavia, però, una volta giunti dinanzi la cella ove è stato trasferito, ha aggredito i poliziotti e, in particolare, ha morso la mano ad un collega che ha dovuto ricorrere alle cure del locale nosocomio ove è stato ritenuto guaribile in 5 giorni”.

Capece torna a denunciare come “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza del carcere di Rebibbia.

Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione.

Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano.

E anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G. e fatto aumentare il numero degli eventi critici, merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione”.

Dura la presa di posizione del SAPPE: “Se gli attuali vertici ministeriali, dipartimentali e regionali non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari dovrebbero avere la dignità di dimettersi. Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. E’ una vergogna!

Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.

Roma, 26 gennaio 2022

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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