PREVIDENZA COMPLEMENTARE: RICORSI BOCCIATI. LA QUESTIONE E’ “SINDACALE”

SILF: Come noto questa O.S. ha sempre predicato prudenza in ordine ai ricorsi volti all’ottenimento di un risarcimento per la mancata attuazione della previdenza complementare  esplosi a seguito della “singola” sentenza n. 207/2020 della Corte dei Conti Puglia.

Abbiamo invitato i nostri iscritti e chi ci segue ad attendere le prime sentenze della giustizia amministrativa, dopo che la Corte di Cassazione n. 22807/2020 aveva attribuito ad essa la competenza in materia.

Oggi l’analisi della più recente giurisprudenza sulla vicenda ci consente di considerare saggio il nostro invito alla prudenza, atteso che:

sinora tutti i ricorsi promossi avanti ai TAR sono stati dichiarati infondati o al meglio inammissibili: TAR Lazio n.1292/2021; TAR Lazio n.8286/2019; TAR Molise n.145/2017TAR Trento n.17/2021; TAR Trento n.18/2021;

mentre la sentenza n. 207/2020 della Corte dei Conti Puglia è stata interamente riformata in appello: III Centrale Appello Corte dei Conti n. 73/2021 pubblicata lo scorso 5 marzo.

Sul punto dobbiamo smentire alcune fake fatte strumentalmente girare sulle app di messaggistica: ad oggi nessun addetto al comparto ha vinto ricorsi della specie ed è stato mai risarcito!  

E’ infine evidente che, al pari di altre criticità, la mancata attuazione della previdenza complementare deriva dalla arretratezza e dalla inadeguatezza del sistema di relazioni sindacali del comparto. Questo sarà uno dei temi che dovrà caratterizzare l’azione dei sindacati dei militari, per superare la conclamata inconcludenza della rappresentanza militare.

 

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