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Sembra uno scherzo ma cosi non è. Alcuni poliziotti, dirigenti compresi, sono stati accusati di sequestro di persona dopo aver trattenuto dei migranti. Il pubblico ministero Massimo De Bortoli aveva quindi chiesto 20 anni complessivi di condanne per 7 poliziotti.
La notizia, resa nota da il fatto quotidiano, riguarda 170 casi di “sequestro di persona”scaturiti dal suicidio di una trentaduenne dell’ est Europa che nel 2012 si era impiccata in una cella di sicurezza della Polizia durante un fermo. Nè è conseguito un lungo “procedimento che è durato 6 anni e dal quale sono state mosse le accuse di sequestro.
Di tutt’altro avviso il gup Giorgio Nicoli, secondo il quale l’espulsione di un clandestino, deve necessariamente avvenire con il “trattenimento” dell’interessato da parte delle forze di Polizia. Questa procedura nulla ha a che fare con il sequestro di persona, altrimenti , se così fosse, ne scaturirebbe uno stallo legislativo e le espulsioni non potrebbero più essere praticate. In questo modo chi non è in regola con il permesso di soggiorno potrebbe rimanere tranquillamente in Italia.
Con la sentenza dello scorso 4 giugno , i sette poliziotti sono stati assolti .Nel documento di 48 pagine, il gup smonta una ad una tutte le accuse, definendo l’ istruttoria una tesi paragonata alle “chiacchiere da bar dello Sport”