Perequazione delle pensioni al ribasso.Ecco cosa cambia

 25 novembre 2022 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

IL GOVERNO CI HA RIPENSATO SULLA PEREQUAZIONE DAL 2023, UNA BEFFA PER I PENSIONATI CON PERDITA DEL POTERE DI ACQUISTO VISTA L’INFLAZIONE SOPRA IL 10%

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19/11/2022 del decreto del Mef del 10/11/2022 i giochi sembravano fatti, tant’è che c’è stato un proliferare di tabelle di quantificazione dell’aumento di associazione di categoria, sindacati ed esperti.

Il sistema di calcolo dell’adeguamento sembrava dovesse avvenire col criterio più favorevole ripristinato dal governo Draghi dal 2022, con una rivalutazione progressiva per scaglioni nelle seguenti modalità:

Invece, il governo ci ha ripensato, abolendo l’attuale schema articolato su tre fasce di reddito, stabilendo un nuovo meccanismo di adeguamento, almeno da quanto previsto dall’art. 56 della bozza della legge di bilancio, con le seguenti modalità:

Il testo dell’art. 56 della bozza della legge di bilancio chiarisce che viene meno il sistema di determinazione dell’adeguamento per scaglioni e sostituito con la percentuale prevista dalla singola fascia, mentre è di difficile lettura quando prevede “nella misura del 55 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a sei volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato”.

Si presume ci sia una volontà del legislatore di prevedere aumenti anche oltre le soglie delle singole fasce, ma entro un limite della stessa maggiorata della percentuale della quota rivalutazione prevista dalla fascia stessa, una sorta di adeguamento Istat delle fasce determinate per x volte la pensione minima che, sostanzialmente, sposta poco, ma rende molto più complessa l’operazione per gli addetti ai lavori.

In sintesi, la tabella sarebbe così rimodulata:

 

Infine, con la tabella successiva si mostra la differenza derivante dalla comparazione del sistema più favorevole e quello penalizzante introdotto con la legge di bilancio del 2023 del nuovo governo Meloni, in base alla bozza disponibile alla data odierna.

 

 

 

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