LADISPOLI – Sesta udienza ieri per il caso dell’omicidio Vannini presso la Corte d’Assise di Roma. A sfilare davanti ai giudici, ieri, il consulente della famiglia Vannini l’ex generale dei Ris Garofano, il tenente colonnello Fratini e il maggiore Polese del Ris di Roma e il consulente della difesa Barea Maurizio.
Punto fermo dell’udienza la conferma dell’importanza del malfunzionamento dell’arma da parte dei due testimoni del RIS di Roma e del perito di parte civile Luciano Garofano.
Il maggiore Polese ha riferito circa le armi esaminate. L’attenzione si è concentrata sulla Beretta 84 nove millimetri a canna corta. Il maggiore ha descritto l’evidente malfunzionamento dell’arma: tirando il grilletto il cane non si abbatteva e la pistola non sparava (in doppia azione), mentre l’arma funzionava perfettamente armando precedentemente il cane e agendo poi sul grilletto (azione singola).
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