Ieri notte, a Nettuno, i soliti ignoti hanno sporcato con la vernice rossa la panchina tricolore dedicata a Norma Cossetto, giovane istriana sequestrata, torturata, violentata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi.
Inoltre, è stato vandalizzato il monumento dedicato ai Martiri delle foibe e sul blocco di pietra è stata vergata una falce e martello e la scritta “W Tito”.
L’atto vandalico viene fermamente condannato dal Comitato 10 Febbraio, che denuncia l’ennesimo e vile oltraggio ai monumenti che ricordano pagine dolorose e volutamente dimenticate della storia italiana.
“L’estate scorsa a Viterbo è stata divelta la targa posta dal Comune per ricordare le donne vittime delle marocchinate – dice Silvano Olmi, presidente nazionale del C10F – l’altra settimana a Genova estremisti di sinistra hanno distrutto la lapide dedicata a Norma Cossetto e hanno disturbato con cori offensivi e fumogeni una manifestazione pacifica e regolarmente autorizzata.
Due giorni addietro a Rovato (Brescia) è stato vandalizzato il cippo marmoreo dedicato ai Martiri delle foibe. Questi continui atti di vandalismo – conclude Olmi – purtroppo non sono adeguatamente condannati dalle autorità politiche e la notizia spesso rimane relegata nelle cronache locali.
” Il Parco della Rimembranza e dei Martiri delle foibe di Nettuno, inaugurato il 6 dicembre 2020, venne creato nell’area dove un tempo sorgeva il parco dedicato ai Caduti in guerra.
Devastato e ridotto di dimensioni dall’urbanizzazione cittadina post bellica, dal 1946 si era persa la memoria storica del sacro giardino.
La doppia intitolazione è stato un gesto dall’alto valore spirituale per unire simbolicamente i 600.000 Caduti per il raggiungimento dei sacri confini d’Italia con i Martiri delle foibe.
Comitato 10 Febbraio