Mosul, il generale Bertolini: «Soldati italiani fuori dalla linea di fuoco, ma pronti a intervenire»

Roma – Il presidio dei nostri militari alla diga irachena di Mosul, a tutela dei lavoratori italiani della ditta «Trevi» di Cesena, «è un grande impegno sul fronte della sicurezza a causa dell’obiettivo strategico rappresentato dalla città simbolo dell’Isis.Ma i nostri uomini non dovrebbero correre seri rischi di attacchi strutturati e complessi».

Lo afferma il generale di corpo d’armata Marco Bertolini, fino a poco tempo fa alla guida delle missioni italiane all’estero.

Il nostro contingente non sarà quindi coinvolto nei combattimenti di Mosul? «No, non credo proprio. La diga si trova ad oltre 30 chilometri da Mosul, in un’area relativamente tranquilla, sotto il controllo dei Peshmerga curdi.

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