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Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta interviene in merito agli ultimi drammatici episodi che hanno interessato il Comparto Difesa. Nella sua pagina fb , in un articolato post, condanna con fermezza le accuse di chi non perde occasione per associare i suicidi alle condizioni di lavoro dei militari italiani. Azione che reputa poco dignitosa nei confronti di chi non c’è più e delle loro famiglie, che ancora oggi stanno soffrendo.
Pone ancora una volta al centro del suo mandato il miglioramento delle condizioni lavorative dei nostri militari e del personale civile della Difesa. Secondo la Trenta è necessario che venga incrementato il supporto di psicologi e professionisti capaci di ascoltare chi, ogni giorno, opera al nostro servizio e per la nostra sicurezza.
E’ altresì intenzione del Ministro della Difesa, avviare un lavoro sui ricongiungimenti familiari e sul riordino delle caserme, tenendo conto della minaccia che oggi è preponderante al Sud e che quindi richiede nuove opportunità per le aree del Mezzogiorno, come ad esempio un Hub per il Sud a Napoli. DI seguito il comunicato del Ministro della Difesa:↓
Gli ultimi drammatici episodi che hanno interessato le Forze Armate sono sotto la mia attenzione. É una priorità di questo governo il benessere dei nostri militari, uomini e donne, anche se le cause che determinano scelte estreme come quelle verificatesi di recente sono molteplici e complesse. Non dobbiamo lasciare spazio a strumentalizzazioni: chi non perde occasione per associare i suicidi alle condizioni di lavoro dei nostri soldati troverà davanti a se’ il mio muro. Non ammetto che un tema così delicato venga politicizzato per fini elettorali. Non è rispettoso farlo nei confronti di chi non c’è più e delle loro famiglie, che ancora oggi stanno soffrendo. Sia chiaro, il miglioramento delle condizioni lavorative dei nostri militari, ma anche del personale civile della Difesa, sono un faro che questa amministrazione vuole seguire con costanza e determinazione. Non appena insediata ho chiesto nel merito un resoconto allo Stato Maggiore della Difesa e devo riconoscere che la risposta è stata immediata e approfondita. Questo è un aspetto che mi ha rincuorato: appurare che sono proprio i comandanti e i capi di Forza Armata, per primi, ad avere a cuore la vita dei nostri soldati! Intanto, come primo passo per stare più vicino ai nostri ragazzi ho chiesto che venga incrementato il supporto di psicologi e professionisti capaci di ascoltare chi, ogni giorno, opera al nostro servizio e per la nostra sicurezza.
Ho intenzione anche di avviare un lavoro sui ricongiungimenti familiari e sul riordino delle caserme, visto che gran parte di queste si trovano al Nord mentre la maggior parte dei militari proviene dal Sud. Così facendo sara’ possibile anche tenere conto della minaccia che, come abbiamo detto al vertice Nato, oggi è preponderante al Sud.
Questo comporterebbe nuove opportunità per le aree del Mezzogiorno, penso ad esempio all’Hub per il Sud a Napoli.