Militari italiani in Iraq: innalzato il livello di sicurezza ” Attacco Imminente”

Lo stato di allertamento delle basi italiane all’estero è stato innalzato a Charlie , il  che vuol dire che le misure di sicurezza sono state innalzate quasi alla soglia massima. I militari italiani hanno sospeso tutte le attività all’esterno delle basi presenti nelle zone a rischio.

L’uccisione del  generale iraniano Qassim Soleimani avvenuta all’aeroporto di Bagdad preoccupa tutti. Soleimani era il capo della Forza Quds ed era considerato la mente delle trame terroristiche anti Usa .



La misura di  innalzamento dell’allarme si è resa necessaria poiché i nostri militari potrebbero rimanere coinvolti negli attacchi iraniani contro le postazioni americane.  Oltre alla sorveglianza, sono stati intensificati i controlli sui civili che lavorano  presso le basi militari e sui mezzi in entrata. I permessi di uscita dei militari sono stati ridotti al minimo. Le basi possono essere lasciate soltanto per motivi eccezionali.

L’Italia ha  un contingente di carabinieri a Bagdad, un contingente di truppe speciali a Kirkuk, diversi militari nella base di Erbil, nel Kurdistan, e l’Aeronautica ha del personale in Kuwait. Ci sono poi 1250 militari impiegati in Libano, nella missione Unifil. Centinaia di altri militari italiani sono presenti anche in Afghanistan, tra le basi di Herat e Kabul. Sempre l’Aeronautica è presente nella base di  Al Minhad a Dubai.

In Libano si  teme un’ attivazione delle milizie Hezbollah contro Israele. Ma la preoccupazione maggiore è la probabile rappresaglia che potrebbe essere lanciata dal governo di Teheran per vendicare la morte del proprio generale.  L’azione degli USA non è stata gradita dai  governi europei, anche se Trump in un tweet ha giustificato l’uccisione del generale sostenendo che “era il responsabile della morte di migliaia di americani. Stava progettando di ucciderne molti altri. Non glielo abbiamo permesso...”.

Trump ha anche minacciato il governo iraniano di un possibile attacco a 52 siti presenti nel paese spiegando che il numero 52 corrisponde «agli ostaggi americani tenuti in ostaggio per più di un anno dalla fine del 1979 presso l’ambasciata americana in Iran».

Gli Stati Uniti hanno localizzato 52 siti iraniani e li colpiranno «rapidamente e molto duramente» se la Repubblica islamica attaccherà personale o obiettivi americani. Alcuni di questi siti iraniani «sono di altissimo livello e molto importanti per l’Iran e e la cultura iraniana» . «Gli Stati Uniti non accettano più minacce» .





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