Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, consapevole delle enormi limitazioni ancora imposte ai neo nati sindacati militari, tenta di non lasciare incompiuto l’enorme lavoro sin qui svolto, scongiurando eventuali stagnazioni provocate dalla crisi di Governo.
Anche se l’ incarico istituzionale della Trenta dovesse essere assegnato ad un altro esponente politico, la grillina verrà sempre ricordata come il Ministro della Difesa che ha voluto ed ottenuto la sindacalizzazione dei militari.
Al Ministro della Difesa, tuttora in carica, va infatti riconosciuto l’enorme impegno espletato nel realizzare quando disposto dalla sentenza 120/18 della Corte Costituzionale. Malgrado sia ancora assente una legge che possa modificare in via definitiva alcuni fondamentali aspetti di rilievo nel Testo Unico dell’ Ordinamento Militare, i sindacalisti in ambito militare, ora potranno tenere riunioni con il personale dentro le caserme, ma non solo.
Leggendo la circolare, si evince che il Ministero della Difesa , circa l’autofinanziamento delle associazioni sindacali, provvederà ad instaurare le procedure operative necessarie collaborando con il Ministero delle Finanze. I pagamenti degli aderenti alle associazioni, verranno trattenuti direttamente in busta paga sulle competenze mensili. Noipa si occuperà delle Forze Armate, il Centro Nazionale Amministrativo per i Carabinieri. Ma non è tutto oro quel che luccica…..↓
Forti i dubbi invece circa quanto dispone la circolare nei rapporti tra amministrazioni locale e sindacalisti. Infatti pare che per l’ennesima volta si sia voluto eludere il confronto diretto tra i responsabili eletti nelle realtà sindacali di base ed i comandanti di reparto, oppure no? Infatti risulta essere poco esaustivo il passo che disciplina le attività di riunione con il personale, poiché nella circolare vengono citati soltanto i responsabili delle associazioni assentite. Responsabili a quale livello? Per leggere la circolare, clicca QUI
Il SIAM “Sindacato Aeronautica Militare” ha accolto così la nuova circolare:
NUOVA CIRCOLARE DEL MINISTRO DELLA DIFESA SUI SINDACATI (la quinta in ordine di arrivo):
La montagna ha partorito il topolino.
-Nessuna apertura nei rapporti a livello locale tra i Sindacati e i Comandanti;
-in assenza di norme a tutela dell’attività sindacale l’obbligo delle deleghe per le iscrizioni espone il personale al rischio di una “schedatura di massa” da parte dei Comandi;
-lo svolgimento dell’attività sindacale fuori dall’orario di servizio potrebbe creare il paradosso per cui si può tranquillamente perdere tempo per parlare di calcio durante il servizio ma non di diritti e tutele e viola un sacrosanto principio ovvero che l’attività sindacale è attività di servizio e non il contrario.
Insomma ancora tanta timidezza ma sopratutto tanta paura di cambiare.