Il dramma dei fratelli Sansipersico. Entrambi erano carabinieri. Il covid li ha uccisi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro

Il primo a soccombere al Covid -19 era stato Nicola. Il militare non aveva superato le complicazioni dovute alla polmonite contratta lo scorso marzo 2020. Nicola Sansipersico prestava servizio a Voghera, quando è morto aveva 56 anni. Stessa triste sorte è toccata al fratello Michelangelo, deceduto la scorsa notte per le medesime complicazioni.

I  due erano fratelli gemelli e si erano arruolati quasi 40 anni fa, esattamente nel 1982. Erano sposati ed avevano figli. Una lunghissima carriera fianco a fianco.

Entrambi erano Luogotenenti. Dopo il giuramento frequentarono assieme la scuola per allievi carabinieri a Campobasso , poi la scuola sottufficiali tra Velletri e Firenze.

Il saluto dell’Arma

Michelangelo Sansipersico da quasi 40 anni era nell’Arma dei Carabinieri, raggiungendo il grado apicale dei sottufficiali: Luogotenente Carica Speciale. La sua vita è stata portata via dal COVID19, ma non il suo ricordo: nessun collega lo dimenticherà mai. Il nostro affetto alla sua famiglia.

Ciao Michelangelo

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Scrive Puntato , L’App degli Operatori di Polizia

UN ALTRO COLLEGA MUORE PER COVID….

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Luogotenente Carica Speciale Michelangelo Sansipersico, effettivo alla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, vittima del coronavirus.

Nella nottata, a causa delle complicanze di una polmonite da coronavirus, è deceduto il Luogotenente Carica Speciale Michelangelo Sansipersico, effettivo alla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bari.

Il militare, entrato nell’Arma nel 1981 quale Carabiniere, l’anno successivo, a seguito del corso presso la Scuola Sottufficiali, divenne Vice Brigadiere, prestando servizio prima presso l’Aliquota Radiomobile di Varese e poi il presso il Raggruppamento Operativo Speciale del citato capoluogo lombardo e a Milano fino al 1997, anno in cui prese servizio presso l’attuale sede. Profondo conoscitore della Polizia Giudiziaria e indissolubilmente legato ai valori portanti dell’Istituzione, è stato negli anni solido punto di riferimento per una moltitudine di colleghi. In quasi quarant’anni di servizio ha servito silenziosamente il proprio Paese con impegno, sacrificio e dedizione, finché oggi il virus non lo ha portato via. Aveva 56 anni

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno alla famiglia, alla moglie e al figlio, che ne piangono la perdita.

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