Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presieduto ieri, al Palazzo del Quirinale, la riunione del Consiglio Supremo di Difesa.
Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte; il Ministro dell’Interno, Dott.ssa Luciana Lamorgese; il Ministro dello Sviluppo Economico, Sen. Stefano Patuanelli; il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Luigi Di Maio; il Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Roberto Gualtieri; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli.
Hanno altresì presenziato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Riccardo Fraccaro; il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
Il Consiglio ha fatto un punto di situazione sulle principali aree di crisi, con particolare riguardo all’area del Mediterraneo e del Medioriente, e sulla presenza delle Forze Armate nei diversi Teatri Operativi.
Anche il recente attacco al nostro contingente in Iraq conferma che il terrorismo transnazionale resta la principale minaccia per l’Italia e per tutta la Comunità Internazionale. È necessario continuare a garantire la nostra presenza nelle principali aree di instabilità e contribuire con decisione alle strategie tese a sviluppare un efficace sistema di contrasto comune al fenomeno.
Con riferimento alla complessa situazione in Siria, il Consiglio ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di carattere umanitario e di sicurezza. L’Italia conferma il proprio impegno nelle iniziative volte a preservare una solida coesione tra gli alleati e ad evitare di disperdere gli importanti successi conseguiti nella lotta alle organizzazioni terroristiche in quell’area.
L’innalzamento della tensione in Medioriente sta raggiungendo livelli preoccupanti. L’Italia sostiene gli sforzi della Comunità Internazionale volti ad evitare il deterioramento degli equilibri regionali.
In Libia, il confronto tra le fazioni in lotta sembra destinato a protrarsi con sempre più gravi conseguenze sulla situazione sociale e di sicurezza del Paese. Il Consiglio ha analizzato le azioni diplomatiche in atto, le posizioni degli attori locali e internazionali, ribadendo la necessità di superare le criticità che impediscono la ripresa del dialogo.
In Afghanistan, i tentativi di negoziato tra le parti e il processo elettorale non stanno producendo risultati significativi. Le distanze che caratterizzano le rispettive posizioni stanno minando ulteriormente il fragile assetto sociale e il sistema istituzionale del Paese. Il Consiglio ha confermato la necessità di seguire attentamente gli sviluppi di situazione e di assumere decisioni in stretto coordinamento con gli Alleati e il Governo Afghano.
La NATO e l’Unione Europea costituiscono le fondamenta di uno stabile sistema cui l’Italia aderisce con convinzione. In un contesto di crescente competizione, il nostro Paese resta costantemente impegnato nella ricerca della più ampia convergenza e multilateralità delle politiche di sicurezza e difesa, continuando ad offrire un contributo determinante ed efficace alle operazioni e alle iniziative comuni.
Il Consiglio ha infine fatto il punto sul processo di riforma del comparto Difesa, ha ribadito la necessità di procedere speditamente nel processo di integrazione interforze e di attuare i programmi di investimento per garantire le capacità indispensabili per affrontare le sfide poste dall’attuale contesto internazionale. L’indeterminatezza del quadro strategico, la complessità della minaccia e dei domini nei quali essa si concretizza, richiedono una coerente e lungimirante politica di modernizzazione dello Strumento Militare. La certezza e continuità delle risorse è fattore indispensabile per garantire una corretta programmazione e un’efficace sinergia con il comparto industriale nazionale.
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FONTE MINISTERO DELLA DIFESA