Forze armate, proposta di legge per l’obiezione di coscienza dei militari in servizio

La Duranti, deputata di Sinistra italiana-Sel presenta una proposta dilegge che non passerà di certo inosservata. Infatti secondo la parlamentare, una persona che si arruola  giovanissimo/a potrebbe avere dei ripensamenti durante l’arco della vita.

 “Non è possibile che a quell’età sia già concluso il suo processo formativo, che approdi cioè a scelte definitive”.Basti pensare al fatto, che un soldato semplice può comunque decidere di dismettere la divisa anche per motivi diversi da quelli di coscienza, magari per motivi familiari o perché ha trovato un impiego migliore, mentre chi si arruola per cercare una specializzazione trova ostacoli molto più difficili da superare: un elicotterista, per esempio, deve firmare un ‘contratto’ che lo lega alle Forze armate per diversi anni.

Nella proposta di legge quindi, l’onorevole chiede che venga data la possibilità a tutti gli appartenenti alle Forze armate e anche ai Corpi di polizia ad ordinamento militare di esercitare il diritto all’obiezione di coscienza .

la deputata dichiara inoltre 

il sempre più consistente impegno in attività belliche o parabelliche che non sono connesse direttamente con la difesa del territorio nazionale, apre forse per la prima volta in maniera evidente un problema nuovo per il nostro ordinamento, quello cioè del diritto del militare professionista di dichiarare la propria obiezione di coscienza”.

Per decidere del futuro dei Militari “in crisi di coscienza” quindi, sarà istituita una commissione ad hoc, che avrà un mandato di tre anni. Suddetta commissione sarà composta da rappresentanti del Cocer interforze, da docenti e infine da psicologi, ed avrà il compito di esaminare le domande presentate dagli obiettori . Il giudizio della commissione potrà essere impugnato per il tramite del giudice ordinario.

articolo 1 del ddl Duranti”Gli appartenenti alle Forze armate e ai corpi di polizia ad ordinamento militare  possono, in qualsiasi momento, dichiararsi obiettori di coscienza nell’esercizio del diritto alle libertà di pensiero, di coscienza e di religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Il congedo invece “può essere sostituito, su richiesta dell’interessato e subordinatamente all’autorizzazione della Forza armata o del Corpo di polizia ad ordinamento militare di appartenenza, con l’assegnazione permanente e incondizionata ad attività non combattenti“.

Non ci resta che attendere la reazione della compagine politica. “Seguiranno aggiornamenti”

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