Forse Armate: Un libro che racconta di quelle mogli che, armate di tanta pazienza, affrontano la lunga e instancabile missione che è stare accanto a un uomo che sceglie di essere un militare”

Giancarla Tiralongo, sposata con un militare italiano impiegato in molte missioni all’estero, ha debuttato nel 2005 come cabarettista al laboratorio Zelig di viale Monza a Milano con il personaggio “la moglie del militare italiano”.

Da una sua dichiarazione: “La necessità di portare la mia vita sul palco con un personaggio comico nasce nel 2003 quando, dopo la strage di Nassirya, mi accorgo che la gente forse non ha ben chiaro che quando vomita cattiverie gratuite e non supportate da reale conoscenza, ma da idee nate da sterili stereotipi, sta parlando di persone vere, di padri, di mariti, di figli…. che, a casa, hanno una famiglia e spesso un coniuge”.

Nel 2011, nel corso della partecipazione del coniuge alla missione in Afghanistan, prendendo spunto da una lettera che avrebbe successivamente inviato in teatro operativo in occasione del suo compleanno, ha composto il primo libro “Forse Armate” che, tra l’altro, ha visto la prefazione del giornalista Toni Capuozzo e del Comandante Logistico dell’Esercito pro-tempore Gen. C.A. Rocco Panunzi.

L’autrice, con il placet delle S.A., ha recentemente avviato un progetto di collaborazione con la F.A. proponendo la produzione del gioco da tavolo “miEsercito”, pensato per i candidati volontari in ferma prefissata che, in forma ludica, vogliono mettere alla prova la conoscenza delle discipline oggetto di selezione concorsuale.

Il prodotto sarà commercializzato dalla Giemme s.r.l., su licenza di Difesa Servizi S.p.a. “MANUALE DI SOPRAVVIVENZA PER CHI AMA UN MILITARE” La seconda edizione del libro “Forse Armate, manuale di sopravvivenza per chi ama un militare ” che vedrà, tra l’altro, l’introduzione del Gen. B. Fulvio Poli, sarà edito da Salomone Belforte in due lingue.

Come la precedente edizione, il volume racconterà “l’esercito di quelle mogli che, armate di tanta pazienza, affrontano la lunga e instancabile missione che è stare accanto a un uomo che sceglie di essere un militare”, una scelta raccontata e affrontata con l’arma del comico, dell’allegria, del sorriso e del riso amaro per alleggerire il carico di situazioni familiari spesso difficili e piene di privazioni.

 

La stessa autrice riporta al riguardo: “Adesso, dopo venti anni di vita militar-coniugale, comincio a credere che dovrebbero istituire un’Accademia del coniuge, contestuale a quella militare e obbligatoria, come il corso prematrimoniale, con tanto di corso di lingua, il militarese, corso di ardimento, utile per districarsi tra diagonali, drop, mimetiche, zaini tattici e giberne, corso di sopravvivenza, utile ogni volta che lui ti dice che si cambia città e corso di paracadutismo, per prepararsi al lancio nel vuoto che si fa sposandoli. (…) Noi mogli dei militari a prima vista siamo spesso un po’ in sovrappeso, in realtà… siamo solo gonfie d’orgoglio.”

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