Flat Tax incrementale per i lavoratori dipendenti

16 novembre 2022 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

La legge di bilancio del governo Meloni porterà novità per la flat tax, la cosiddetta “tassa piatta” per dipendenti e autonomi che l’esecutivo ha intenzione di estendere a una platea sempre più ampia e dovrebbe avere una doppia applicazione.

La prima è l’estensione del regime fiscale agevolato dell’imposta al 15% per le partite Iva per ricavi fino 85mila euro dagli attuali di 65 mila.

Una seconda versione, definita “incrementale”, anche per i lavoratori dipendenti e l’aliquota unica del 15% verrebbe applicata alla parte aggiuntiva del reddito prodotto nel 2022 rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei 3 anni precedenti.

Si tratta di una misura fortemente voluta da Fratelli d’Italia e alla quale aveva fatto riferimento il premier Giorgia Meloni nel suo discorso con cui chiedeva la fiducia al Senato.

Una simulazione della flat tax incrementale.

La simulazione parte utilizzando la retribuzione di un insegnante con un reddito annuo 2022 lordo pari ad euro 30.300,00 (maggiore dell’ultimo triennio) che nel 2023 beneficerà dell’adeguamento del contratto 2019/2021, passando ad un stipendio annuo lordo di 31.500,00.

Lo stipendio netto mensile in godimento è pari a circa 1.850,00 euro, mentre quello con decorrenza dal 2023 passerebbe a circa 1.900,00 che con l’applicazione della flat incrementale diventerebbe di circa 1.920,00.

In sintesi, la flax tax incrementale, come da specchio a seguito, genera un risparmio fiscale irrisorio, di complessa applicazione e non va verso quella semplificazione che è elemento caratterizzante della tassa piatta.

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