FIRENZE, ANCORA SANGUE E VIOLENZA IN CARCERE A SOLLICCIANO: DETENUTA RISCHIA IL LINCIAGGIO, POLIZIOTTA AGGREDITA. PROTESTA IL SAPPE

Martedì di violenza, quello appena trascorso, nel carcere di Sollicciano a Firenze, dove una detenuta (da tempo protagonista di intemperanze ed atti violenti) ha prima litigato con un’altra reclusa, poi si è lesionata il corpo ed infine ha rischiato a sua volta di essere oggetto della reazione violenta delle altre ristrette.

La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria.
Il segretario nazionale del SAPPE per la Toscana Pasquale Salemme spiega: 

“Il risultato è stato che le detenute volevano aggredirla e solo grazie all’intervento delle poliziotte si è evitato il peggio. Nel mentre le colleghe portavano la detenuta facinorosa fuori dalla Sezione, una Agente di Polizia penitenziaria è stata violentemente aggredita con schiaffi e trascinata per le scale.  

La poliziotta, portata al nosocomio cittadino, è stata refertata con una prognosi di giorni sette. Un fatto gravissimo, ancor più perché la detenuta non è nuova a fatti violenti e dovrebbe essere assegnata altrove”.

Per il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece, che esprime solidarietà e vicinanza all’Agente aggredita, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo semestre del 2021 sono allucinanti:

5.290 atti di autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503 ferimenti. In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”.

Il leader nazionale del SAPPE denuncia, infine, come “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza dell’Istituto. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni.

Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione”.

Roma, 17 novembre 2021
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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