La vicenda risale al 2016, ma soltanto lo scorso giovedì è stata emessa la sentenza. Per i giudici del Tribunale di Belluno non ci sono dubbi: ci fu nonnismo.
I tre, un Sergente Maggiore e due Caporal Maggiori, avevano da sempre sostenuto la loro innocenza. La loro versione escludeva categoricamente qualunque riferimento al nonnismo , al punto che la difesa aveva chiesto l’assoluzione da tutte le accuse perché il fatto non sussiste”.
Le indagini
Secondo la versione della vittima, un militare in forza alla caserma Salsa, i tre lo avrebbero preso di mira in diversi episodi, come quando nel corso di un’esercitazione lo avrebbero punzonato con un chiodo nella spalla destra durante un montaggio armi, oppure quando gli avrebbero lanciato addosso un secchio pieno di spazzatura mentre dormiva. In ultimo, avrebbero tentato di sottrargli una televisione, tenendolo bloccato. Per i tre, tutti gli episodi erano riconducibili a banali atti goliardici.
Dopo l’episodio del chiodo nella spalla, il militare si recò dal comandante della compagnia denunciando l’accaduto. L’ufficiale lo accompagnò al Pronto soccorso di Belluno e scattarono le indagini. Due procure si misero all’opera, quella militare di Verona e quella di Belluno. Successivamente il caso venne affidato al tribunale ordinario, fino alla sentenza dello scorso giovedì 12 settembre .
Da quanto si apprende da “Il Dolomiti” , la condanna è stata unanime per tutti e tre i militari: 8 mesi e 10 giorni per il reato di “violenza contro un inferiore”( pena sospesa e non menzione) , oltre al risarcimento di duemila euro in favore della vittima ed al pagamento delle spese processuali. Tutti assolti invece per l’accusa di minacce e ingiurie contro un’ inferiore.