DALLA CHIESA – RIZZO (COMMISSIONE DIFESA) : “MAFIA NE TEMEVA RIGORE E CAPACITA’ INVESTIGATIVA”

“Sono trascorsi quattro decenni dal vile   agguato a Palermo in cui vennero trucidati il  generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della Polizia di Stato , Domenico Russo.

Oggi si rinnova il dolore per  tutti quei siciliani che hanno fatto della lotta alla mafia e per la legalità un impegno civile quotidiano per estirpare dalla nostra amata terra questo vergognoso cancro.” E’ quanto si legge in una nota diffusa oggi da Gianluca Rizzo, Presidente della Commissione difesa della Camera dei Deputati.

“Al contempo oggi – prosegue il Presidente Rizzo-  si rinnova  anche l’esempio di un grande ufficiale dei Carabinieri, di uno straordinario servitore della Stato che con il suo impegno e capacità investigativa aveva dimostrato di poter infliggere al  terrorismo brigatista durissimi colpi.

Per questo la mafia lo temeva ed eliminandolo pensava di poter ribadire il proprio dominio incontrastato a Palermo ed in Sicilia.”
“ Il rigore e l’inflessibilità del Generale Dalla Chiesa  – prosegue ancora Rizzo- diventarono invece di esempio per tanti magistrati e forze dell’ordine che , da quel tragico 3 settembre 1982, cominciarono a scoperchiare gli affari e le complicità dei clan , obbligando anche la politica a recidere le proprie ambiguità e complicità con la mafia.”

“All’Arma dei Carabinieri – conclude il Presidente Rizzo-  alla Polizia di Stato, ai familiari del generale  Dalla Chiesa, di sua moglie Eleonora e dell’agente Domenico Russo va oggi il pensiero e il commosso ricordo  delle istituzioni democratiche e dell’Italia tutta.”

La segreteria del Presidente
della Commissione Difesa
On. Gianluca Rizzo

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