Ebbene si, chi lo avrebbe mai detto, eppure siamo giunti agli scorci del primo anno dalla nascita del S.I.A.M.O. Esercito.
Quello che è stato rimarrà per sempre dentro di noi, pagine che narrano un anno intenso, colmo d’impegni, un viaggio senza sosta con il piede fermo sull’acceleratore, e, sulle spalle, la tracolla della nostra e della vostra speranza. Siamo partiti dal S.I.A.M.O., una parola che raccoglie e converge, che unisce e raccorda, un verbo che non lascia spazio ai preconcetti, ancor meno a quei stereotipi di cliché che innalzano le mura del classismo, beninteso! il vero cancro della nostra comunità militare.
Eppure, che ci crediate o meno, neanche per un’istante, abbiamo concesso a quei principi faziosi, oramai radicati negli anni, di avere il sopravvento nella nostra organizzazione sindacale, perché, per quanto sembri così complesso o impossibile da capire, l’indirizzo civico del benessere del personale è: unione, compartecipazione e solidarietà.
Noi del direttivo, assieme ai nostri referenti regionali e locali, abbiamo fatto dei problemi degli iscritti le nostre preoccupazioni, le loro angosce i nostri tormenti, le loro desiderate le nostre priorità.
E, lo abbiamo fatto senza soppesare il grado o l’argomento che avrebbe potuto destare maggiore interesse, d’altronde, il nostro non è lo slogan convenzionale, ma la policy su cui ha sempre poggiato il nostro progetto: il problema del singolo è il problema di tutti.
I mesi trascorsi registrano una silhouette piena di argomenti trattati, che passa dalla tutela della genitorialità e segue tra i vicoli del mondo dei divorziati e le case demaniali della difesa, la stabilizzazione dei militari di truppa e del ruolo ufficiali, l’operazione “Strade Sicure” e i trasferimenti, infine, ma non meno importante, la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
È di pubblico dominio come il lavoro di un’organizzazione sindacale percorra un piano ben definito, ciononostante, con la nostra associazione, ci siamo ritrovati ad affrontare un fuoriprogramma chiamato Covid-19, ma, senza mai demordere, abbiamo affrontato questa guerra epidemiologica impugnando e sostenendo due strumenti essenziali:
la genitorialità e la tutela della salute attraverso quegli istituti inediti, il lavoro agile e la dispensa dal servizio. Abbiamo provato a rappresentare chi ha imparato a camminare tra le macerie della guerra, abbiamo provato a dare voce a chi nasconde con un sorriso le proprie tristezze, abbiamo scritto istanze entrando nella pelle di chi vede crescere i propri figli da una foto, abbiamo cercato, in nome di chi non c’è più, di difendere la nostra Forza Armata.
Dicembre è il tramonto del primo anno vissuto assieme, ma noi che siamo abituati a guardare l’alba come l’inizio di un giorno migliore per i nostri iscritti, abbiamo raccolto gli ingredienti giusti per mandare in onda il S.I.A.M.O. Esercito 2.0!!!!! A voi il verdetto.
Roma, 21 dicembre 2020
IL DIRETTIVO NAZIONALE
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