Apprendiamo dagli organi di stampa che nella Legge di Bilancio per il 2021, attualmente in discussione in Parlamento, sarebbe prevista una spesa di oltre 6 miliardi di euro per acquisire nuovi sistemi di armamento:
cacciabombardieri, fregate, cacciatorpedinieri, carri armati, missili, sommergibili, ecc. Una cifra peraltro in forte aumento rispetto agli ultimi anni.
Ebbene noi immaginiamo quanti interessi economici legittimi ci siano alla base di questa scelta, tuttavia ci chiediamo se sia oggi eticamente sostenibile – oltre che costituzionalmente alla luce del fondamentale principio costituzionale per cui «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» – in piena crisi sanitaria spendere 6 miliardi per l’acquisto di nuove armi.
Noi del Sibas-Finanzieri ci auguriamo che sul tema si apra un adeguato dibattito e che quelle risorse possano essere invece destinate alla sanità pubblica e alla pubblica istruzione.
Non abbiamo bisogno di cacciabombardieri, ma di reparti efficienti di terapia intensiva! Non vogliano missili, ma scuole sicure!
Roma, 30 novembre 2020
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