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CONTRATTO MILITARI E FORZE DI POLIZIA TRIENNIO 2019-2021: A CHE PUNTO SIAMO?

A che punto è l’iter burocratico per il rinnovo del contratto?

28 febbraio 2021 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

Il 23 dicembre 2021 i Ministri interessati e le parti sociali hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 che è stato firmato, per la prima volta, da tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative, congiuntamente a tutta la rappresentanza militare.

Da questa data è partito l’iter burocratico che è un processo lungo e complesso che passa attraverso varie fasi; dalla bollinatura della Ragioneria dello Stato e la firma contrattuale, alla procedura in cui tutti i Ministeri interessati e le Amministrazioni devono allineare il testo siglato alle ratio contenute, per essere inviato alla Corte dei Conti per l’analisi di competenza e poi sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica.

Infine, il D.P.R. viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale e si attende la circolare applicativa della Direzione Generale di competenza per l’applicazione, nel primo mese utile, sulla busta paga attraverso l’adeguamento delle voci mensili stipendiali e contestuale conguaglio delle somme dovute dal 1 gennaio 2109 al mese precedente l’adeguamento.

In un primo momento si è pensato e auspicato che questo lungo processo potesse terminare con l’emissione della circolare applicativa della Direzione Generale di competenza entro il mese febbraio c.a. e la corresponsione degli aumenti e del conguaglio con le competenze del mese di aprile, ma, purtroppo, tale processo ha subito un rallentamento che sposterà inevitabilmente i tempi di pagamento.

Allo stato attuale non è facile individuare l’esatto momento in cui gli effetti del contratto potranno essere visibili in busta paga, tuttavia, si presume che possa essere il mese giugno quello più probabile. Se così fosse la seguente tabella indica le somme, lorde e nette, degli aumenti mensili e della stima degli arretrati relative al personale militare delle Forze Armate.

(a) a regime dal 1/2/2021 (b) al netto dei contributi previdenziali, assistenziali e dell’Irpef

Si ribadisce che il rinnovo del contratto avrà effetti anche sulla misura dei trattamenti di quiescenza del personale collocato in congedo dal 2 gennaio 2019 e il ricalcolo avverrà d’ufficio da parte degli enti di competenza. Il trattamento di pensione sarà rideterminato:

 alla data del 1/1/2020, del 1/1/2021 e del 1/2/2021 per quelli cessati dopo il 1 gennaio 2019;

 alla data del 1/1/2021 e 1/2/2021 per quelli cessati dal 1 gennaio 2020 mentre, per quanto riguarda l’indennità di buonuscita e l’indennità supplementare della cassa, l’adeguamento contrattuale, di fatto, interesserà solo quelli cessati dal 2 gennaio 2021, in quanto la somma della prima tranche di adeguamento (dal 1/1/2019) e della seconda tranche (dal 1/1/2020) corrisponde, pressoché, a quanto già corrisposto come indennità di vacanza contrattuale che viene assorbita alla corresponsione degli aumenti.

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